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Euro: i livelli del canale reggono

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Legnano – L’appuntamento più importante della settimana è passato ed ha portato con sé molta volatilità, proprio a metà della settimana che ha seguito il voto in Grecia (di cui, se notate, già da martedì non fa più notizia sui vari media, il che ci conferma come, anche per l’opinione pubblica, non è cambiato nulla rispetto a settimana scorsa, si è soltanto guadagnato più tempo).

Ieri la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi e chi si aspettava un nuovo Quantitative Easing è rimasto deluso. Bernanke ha infatti comunicato l’estensione dell’Operation Twist, ovvero di quell’operatività tesa a ridurre i tassi di interesse sulla parte lunga della curva, in modo tale da fornire degli stimoli indiretti all’economia, che potrebbe trarre beneficio da ciò.

Si tratta, andando a semplificare di molto la spiegazione di questo tipo di interventismo, di acquistare titoli con durata che va dai 6 ai 30 anni (per oltre 250 miliardi di dollari) e di vendere asset con duration pari o inferiore ai tre anni, nel tentativo appunto, di girare la curva dei tassi. Questo, a nostro avviso, potrà mostrare anche degli effetti, ma essi, molto probabilmente, non saranno tali da far raggiungere il risultato atteso, almeno fino a quando non torna un po’ di fiducia tra gli imprenditori, il vero problema che impedisce di ripartire.

Dei tassi a lungo più bassi sono sicuramente un buon motivo per ragionare su nuovi investimenti, ma è abbastanza? Anche all’interno del Board si sono viste visioni contrastanti, alla luce della rivisitazione delle attese sul Pil (+1.9% – +2.4% vs precedente stima di +2.4% – +2.9%) e sulla disoccupazione (tra 8.00% e 8.2% vs precedente +7.8% – +8.00%).

C’è chi vuole implementare il QE3 e chi dice che ora tocca alla fiscalità ed ai governi. Nuovi stimoli monetari sono ancora sul tavolo, nel momento in cui dovessero rendersi necessari, ma per ora, niente.

Il mercato, come visto, ha reagito con aumenti di volatilità, non in grado tuttavia di mutare il sentiment generale degli operatori.

EurUsd
La moneta unica, nelle ultime ore, ha trovato un equilibrio nei pressi di 1.27 rendendo quindi ancora valida l’idea che da qualche giorno accompagna il nostro trading. Siamo, infatti, ancora all’interno di un canale di correzione positivo il cui obiettivo si sposta col trascorrere delle ore e che per oggi è indicato circa a 1.2820. La parte bassa del canale (quella che in una figura come questa, flag ribassista, attrae maggiormente la nostra attenzione) si trova a passare in area 1.26, ottenendo così un range di un paio di figure in cui ci i prezzi ora si trovano nel mezzo.

UsdJpy
Il dollaroyen si è mosso velocemente verso la resistenza che stiamo curando da qualche giorno. Superata la media mobile a 200 periodi su grafico con candele a 4 ore, non resta che assistere ad un superamento dell’area di congestione di due settimane fa (79.60-65) per aspettarsi una ulteriore salita del biglietto verde.

EurJpy
Il cambio EurJpy ha oltrepassato il massimo precedente di 100.80, che per ben due volte aveva impedito un’ulteriore salita, dando così il via ad una possibile ripresa che potrebbe trovare l’obiettivo di oggi in 101.50. Anche su questo cambio è presente una sorta di flag il cui estremo superiore è proprio dato dal livello appena visto.

GbpUsd
Sul cable abbiamo notato un po’ di volatilità (più di una figura di range coperto, ieri) anche se i livelli che contano non sono stati impensieriti. Parliamo del livello di supporto chiave a 1.56 figura (indicato da più elementi, come il transito della trendline positiva con origine ad inizio mese, oppure del livello statico che da inizio anno aiuta il trading in quest’area) e della prima forte resistenza che si trova a 1.58 (che ricordiamo essere indicata da Fibonacci e con più precisione dal ritracciamento del movimento negativo compiuto all’interno del mese di maggio scorso).

AudUsd
Ieri abbiamo potuto osservare come il livello di 1.02 su AudUsd, sia effettivamente un livello di svolta chiave per osservare una continuazione del movimento in salita in atto da inizio mese, dato che proprio li si è trovato a rimbalzare. Oltre a risultare come un preciso livello di supporto passato (di aprile) questo è il 50% del ritracciamento del movimento negativo compiuto da 1.0850 e 0.9590.

XauUsd
Il punto di svolta per l’oro, nel medio lungo periodo si trova ancora in area 1,630 $/oncia, mentre non giungono grandi spunti dall’area in cui ci troviamo ora e che potrebbe in ogni momento mostrare un calo sino a 1,580 senza nessun livello intermedio che giunga in soccorso.

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