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EURO: E’ DEBOLE IN APERTURA IN UN GIORNO DIFFICILE

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L’euro alle prime battute viene scambiato sotto gli 1,02 dollari, e anzi è già finito a un minimo di 1,0173. Contro lo yen si quota intorno a 104,12. Gli scambi sono scarsi, l’intonazione è in calo: c’è da attendersi una giornata difficile per la moneta unica. Per più di una ragione.

Innnanzi tutto è stato registrato il fallimento, ieri, dell’Ecofin: nonostante tutta la diplomazia economica messa in campo dai ministri finanziari dei Quindici, non si è riusciti a raggiungere un accordo sul pacchetto di armonizzazione fiscale in Europa (forte è la posizione contrastante della Gran Bretagna). Toccherà ora ai capi di Stato e di governo, riuniti oggi a Helsinki, sondare tutte le possibilità di un’intesa.

Già nei giorni scorsi il Cancelliere tedesco Gherard Schroeder aveva paventato l’istituzione di una tassa tedesca sulle rendite finanziarie nel caso non si fosse trovata una posizione unica a livello comunitario. L’euro ne aveva risentito immediatamente, con forti vendite da parte degli operatori.

L’altro motivo di preoccupazione per la giornata di oggi è rappresentato dall’ammonimento della Banca centrale europea. Nel bollettino mensile di dicembre, diffuso giovedì, la Bce mette in guardia contro “i rischi per la stabilità dei prezzi, che sono ora orientati al rialzo”.

L’Istituto di Francoforte dichiara che la “politica monetaria rimane vigile” e che potrà “agire in maniera tepestiva”. Di per sè, questo potrebbe lasciare intendere che l’euro non è più abbandonato a se stesso come era sembrato nei giorni scorsi, quando sfondò la parità con il dollaro, e che quindi potrebbe rafforzarsi. Tuttavia resta aperta la finestra su un momento delicato dell’economia europea. Cosa che potrebbe comunque rendere volatile il mercato.