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Euro continua la risalita contro lo yen, viaggia verso nuovi obiettivi

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Legnano – Che questo venerdì 17 sia foriero di buoni auspici? A dare uno sguardo alle price action di ieri la risposta sembrerebbe positiva. Se vi ricordate, a partire dallo scorso week end abbiamo cominciato a ragionare sulle reazioni del mercato di fronte ai rumor o alle notizie riguardanti il caso greco, arrivando alla conclusione che la maggior parte degli operatori ed analisti hanno delle attese che si muovono nel verso di una soluzione del problema, idea che ci è stata confermata dai movimenti di ieri che hanno riguardato tutto il fronte rischio e che ci hanno mostrato delle forti e violente salite, che hanno completamente invertito i movimenti di breve cominciati nella notte di ieri e perdurati fono a metà giornata.

I movimenti a cui abbiamo assistito, si sono intensificati dopo la comunicazione di rumor riguardanti dei possibili swap dei bond greci. Secondo essi, sarebbe possibile che la Banca Centrale Europea accettasse di sostituire le obbligazoni greche detenute a fronte di titoli di nuova emissione. Questo potrebbe essere fatto in due modi: una vendita al Paese greco dei bond in circolazione al prezzo di acquisto, andando così a ridurre il costo per l’indebitamento della Grecia ovvero un trasferimento all’EFSF di queste obbligazioni al prezzo di costo.

Oltre a questo, sono arrivate voci dalla Germania (che sembra aver risolto il problema diplomatico con il presidente greco) secondo cui si sarebbe fiduciosi circa l’approvazione del nuovo piano di aiuti da parte dell’Eurogruppo lunedì e circa la decisione sul potenziale swap di cui parlavamo tra il 22 febbraio ed il 9 marzo.

A prescindere dai tecnicismi con cui queste soluzioni potrebbero essere adottate, il fatto importante è che è bastata qualche notizia positiva sulla possibile soluzione di questa saga per far rimbalzare i mercati in maniera molto forte e questo ci dà l’idea che se effettivamente dovessero essere raggiunti degli accordi al cominciare della prossima settimana, questi tipi di movimento potrebbero continuare e anche approfondire.

E’ interessane notare come tutti gli strumenti finanziari che seguiamo si stiano muovendo secondo le solite logiche, andatesi a ricomporre pienamente durante gli ultimi due giorni che vedono il dollaro venduto pesantemente nei momenti di appetito per il rischio (eccezion fatta per il UsdJpy, che dopo l’intervento della BoJ e dopo l’allontanamento dai minimi storici in area 75.55 si sta muovendo di forza propria) a fronte di acquisti di tutto ciò che è legato alla fiducia e che rende di più rispetto al biglietto verde (parliamo di euro, sterlina, dollaro australiano e canadese e terminiamo con oro e petrolio).

Concludiamo la settimana, dal punto di vista tecnico, incominciando con lo studio del grafico di eurodollaro. La tendenza ribassista, con origine la metà di settimana scorsa, potrebbe essere stata interrotta con la forte ripresa a cui abbiamo assistito ieri nel pomeriggio. Il minimo toccato, 1.2975, si è trovato molto vicino al livello indicato dalla seconda delle percentuali di ritraccciamento di Fibonacci del movimento compiuto fra metà gennaio e, appunto, la settimana passata. Nelle prossime ore appare di particolare importanza il livello di resistenza che possiamo individuare a 1.3150, dove troviamo una buona serie di tentativi di rottura messi a segno da ieri nel tardo pomeriggio. L’erraticità del cambio di questi giorni rende molto complesso fare del trading giornaliero sul cambio: in questi casi meglio guardare altrove (almeno sino ad una conclusione della situazione greca).

Le alternative non mancano, pensiamo per esempio al cambio UsdJpy che dal doppio minimo di 76 ha messo a segno più di 300 pip di salita rispettando una tendenza positiva dal coefficiente angolare molto accentuato. La tendenza crediamo possa giungere sino al massimo di 79.50 (ricorderete il massimo raggiunto dai prezzi il 31 ottobre scorso sulla scia dell’intervento delle autorità finanziare nipponiche). Passando ad osservare un grafico giornaliero possiamo notare come sia stata oltrepassata la media mobile di lunghissimo (200 periodi) e di come la veloce (21 periodi) sia distante solamente 80 pip dall’incrocio, in genere un segnale di inversione di trend.

La salita di entrambi i cambi, appena visti, ha portato in salita i prezzi di EurJpy che si riporta così al di sopra del livello chiave di 103.20. La conferma arriverà da una chiusura giornaliera al di sopra di questo livello, con obiettivo raggiungibile posizionato a 106. Il primo livello è suggerito dalla media a 100 su grafico giornaliero, mentre l’obiettivo è indicato dalla 200.

Il cable ha fornito un’ulteriore conferma, ieri, di rispettare perfettamente il livello di supporto posizionato a 1.5650. Il rimbalzo che ne è seguito ha portato i prezzi in salita di una figura e mezza sino a toccare l’area di resistenza individuata già in passato a 1.58. Anche in questo caso la difficoltà di trading giornaliera è estrema, seppur in questo caso il cambio sembra meglio rispettare i livelli tecnici precedenti.

Passiamo ad osservare il franco svizzero, in particolare contro la moneta unica. Il cambio, grazie alla ripresa di ieri pomeriggio, ha interrotto il movimento ribassista delimitato da una trendline passante per 1.2070. Le prossime ore i prezzi potrebbero trovarsi di nuovo a fare i conti con 1.2080, che una volta rotto porterebbe i prezzi ad apprezzarsi sino all’obiettivo, nonché punto chiave, di 1.2125.

Concludiamo con il dollaro australiano che è andato molto vicino, ieri, a interrompere la tendenza positiva che guida la salita da metà dicembre scorso. Per le prossime evoluzioni crediamo di poter continuare ad utilizzare la trendline positiva che passa a 1.07, mentre l’obiettivo si trova sul massimo di settimana scorsa, 1.0845 per la precisione.

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