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Euro continua l’avanzata ed entra in un nuovo range laterale

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Legnano – La tanta attesa profusa durante la giornata di ieri ha lasciato molti operatori con l’amaro in bocca. Il motivo è presto detto ed è da ritrovare nel fatto che non sono arrivate novità concrete né dal fronte BCE, né da quello greco.

Per quanto concerne l’istituto di Francoforte, i tassi sono rimasti invariati all’1% (con tasso sui depositi allo 0.25% e quello di rifinanziamento marginale all’1.75%) e non sono stare date indicazioni né commenti sulla situazione greca (il tutto è stato rimandato all’Eurogruppo che si è incontrato ieri sera).

I commenti del presidente della BCE Mario Draghi, hanno fatto trapelare che le aspettative sull’’inflazione risultano bene ancorate (e con questo ha ribadito il fatto che si stia comunque rispettando il mandato della banca teso a tenere sotto controllo le pressioni inflazionistiche) e ci si è concentrati sulle operazioni di LTRO messe in atto a dicembre e che devono arrivare verso la fine di febbraio.

E’ stato sottolineato che grazie alla prima operazione di rifinanziamento a 3 anni del sistema interbancario, si è stati in grado di evitare il credit crunch ed ora si sta ragionando su come poter far arrivare la prossima nuova iniezione di liquidità anche alle banche piccole e medie.

Con molta probabilità potrebbero essere aumentati i collaterali accettati come garanzie, anche se questa mossa aumenterà il rischio legato a queste operazioni, rischio definito comunque gestibile da Draghi ed il suo board.

Novità sostanziali, oltre a quanto esposto, non ne abbiamo avute ed anche la reazione sulla moneta unica europea non si è manifestata in maniera importante, lasciando la quotazione contro il dollaro per tutto il pomeriggio e la notte tra 1.3250 ed 1.3300.

Anche dall’Eurogruppo sono arrivate notizie semi-buone, ma che non hanno ancora nulla di concreto alle spalle. Juncker ha infatti convocato questa riunione (definita dallo stesso una mossa strategica) al fine di far raggiungere un accordo di massima alla Grecia, che così sembra aver fatto.

Il tutto però, non è stato giudicato sufficiente per la Troika e si è deciso di rimandare qualsiasi tipo di decisione sul rilascio del nuovo piano di aiuti al prossimo mercoledì (continuiamo con il giochino delle scadenze vicine al fine di mantenere il mercato speranzoso).

In sostanza occorre che l’accordo sia votato ufficialmente in parlamento, questo è lo scoglio più grande da superare, anche se, purtroppo, crediamo che la Grecia ormai sia diventata poco credibile.

A prescindere da quello che succederà, in un modo o nell’altro si farà di tutto per non far accadere un default e salvare la sacra moneta euro.

Non possiamo non citare l’incontro di Monti a Washington con Obama, dove l’operato del presidente del consiglio ha ricevuto degli elogi ed è stato detto che i rapporti tra Italia e Stati Uniti non sono mai stati così forti. Oggi prevista una visita a Wall Street, per incontrare la comunità finanziaria.

L’ultima sezione di analisi tecnica della settimana si apre con l’eurodollaro che sembra muoversi, da due giorni a questa parte, all’interno di un nuovo range laterale compreso fra 1.3230 e 1.3330. La tendenza di fondo, nonostante qualche correzione ed aumento di volatilità, sembra rimanere ancora indirizzata verso la parte alta del grafico ed un ritorno sui prezzi visti la prima parte di dicembre. Per operazioni di trading sul cambio forse potrebbe essere più corretto attendere la rottura del range creatosi e seguire un’eventuale rottura di giornata.

Il cambio UsdJpy continua, con ottima costanza, il percorso incominciato sul doppio minimo di 76 figura, evidenziato la settimana passata. Dato che i prezzi si trovano a viaggiare in direzione di 78, crediamo che sia utile ricordare come la più importante area di resistenza si trovi posizionata a 78.25 (50 pip dal massimo raggiunto questa notte). Come supporto a questa idea rialzista possiamo ritrovare un livello dinamico posto a 77.50 ed uno statico invece posizionato a 77.20, livello interessante se si osserva un grafico orario e si nota il massimo raggiunto mercoledì e ieri, prima dell’ulteriore salita.

La costante risalita del cambio EurJpy è andata ad arrestarsi, ieri, proprio sul livello ipotizzato come ultimo livello di una conferma rialzista di medio-lungo periodo. Parliamo di 103.20 che è il livello dove transita la media mobile esponenziale a 100 periodi su grafico giornaliero. L’altra media, quella a 200 periodi, rappresenta l’obiettivo se i prezzi dovessero davvero oltrepassare quanto appena visto. Il livello di supporto si trova in area 102.50.

Il cable corregge più di quanto era previsto andando a passare il primo livello di supporto di breve posizionato a 1.58 figura. Questo potrebbe riportare alla memoria l’altro livello di supporto, 1.5730 che fra gli ultimi giorni di gennaio ed i primi di febbraio è stato considerato un livello statico molto affidabile, per di più confermato per le prossime ore dal transito della media di lungo su grafico con candele a 4 ore. Nonostante la correzione non possiamo ancora definire questo movimento un’inversione almeno sino al supporto appena visto.

Il cambio UsdChf, negli ultimi due giorni, sembra aver trovato un proprio equilibrio a ridosso del livello di svolta identificabile a 0.9090 grazie alla seconda delle percentuali di ritracciamento di Fibonacci del movimento in salita compiuto da fine ottobre. A 0.9150 troviamo il primo livello di resistenza di quella che, per il momento, si presenta coma una tendenza ribassista.

Il cambio EurChf ha dato prova di considerare ancora fondamentale il livello che si trova a 1.2125, così come abbiamo potuto già vedere ieri. Questo sarà anche per oggi livello di svolta rialzista costruttiva. Le medie hanno incominciato a girare in positivo dopo che da metà dicembre sono sempre state indirizzate a ribasso supportando un’eventuale ripresa.

Concludiamo con il cambio AudUsd che si trova in un momento di correzione. Il primo livello statico di supporto, posto a 1.0750, è stato oltrepassato anche se la tendenza fortemente positiva non è stata per nulla impensierita dato che troviamo livelli di supporto dinamici posizionati nei pressi di 1.06, dove oltre alla tendline positiva con origine a metà dicembre scorso transita la media a 21 periodi su grafico giornaliero.

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