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EURO: ASPETTA I DATI USA PER SCEGLIERE LA STRADA

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Visto oltretutto che dal presidente della Federal Reserve, Banca centrale Usa, Alan Greenspan non sono giunti segnali allarmanti o si particolare novità sui tassi, l’euro è rimasto alla finestra in una mattinata interlocutoria. Ora si attendono
i dati Usa sull’inflazione di dicembre, poi si deciderà come tornare sulla Piazza.

Morale della favola, a metà seduta l’euro quota in lieve calo, cosi’ come il dollaro sullo yen. La moneta unica viene scambiata a 1,0228 dollari (ieri 1,0259 in chiusura e 1,0276 per la Bce), 0,6220 sterline (rispettivamente 0,6233 e 0,6255) e 108,02 yen (108,83 e 108,89). Un euro vale 1936,26 lire.

Il dollaro lima qualche frazione nei confronti della divisa giapponese, scambiata a 105,63 contro 106,09 della vigilia, mentre si mantiene fermo rispetto alla sterlina, a 1,6448 (1,6468 nel finale).

L’attività, secondo gli analisti, dovrebbe ritrovare un po’ di spinta con l’apertura dei mercati statunitensi. Resta tuttavia l’attenzione sul rapporto dollaro/yen. Le autorità giapponesi ritengono che la valuta nazionale sia troppo apprezzata perchè il made in Japan sia effettivamente competitivo.

Il problema, dal quale in buona parte dipende la ripresa dell’economia del Sol Levante che sta a cuore anche agli Usa, sarà posto con forza sul tavolo del G7 in programma il 22 gennaio prossimo proprio a Tokyo.

Il ministro delle Finanze nipponico Kiichi Miyazawa ha confermato la posizione e ha sottolineato che i partecipanti all’incontro dovranno decidere se riconfermare o meno che “l’apprezzamento dello yen è indesiderabile”, come era stato indicato a Washington a settembre scorso.