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Euro: anche dopo le parole di Draghi, lo scenario non cambia di una virgola

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Legnano – Draghi non ha deluso le aspettative del mercato ed ha fornito, dando prova di credibilità per l’istituto di Francoforte, dei dettagli circa il piano di aiuto antispread preannunciato qualche giorno fa.

A dire il vero, la conferenza stampa non è cominciata nel migliore dei modi in quanto, i dettagli forniti, inizialmente parevano non essere sufficienti a soddisfare le attese del mercato, che prontamente, ma questo già prima che cominciasse la conferenza stampa, si è andato ad allontanare dai massimi segnati in mattinata sul fronte del rischio sulla scia di prese di profitto che poi hanno lasciato spazio ad una ripresa abbastanza importante, soprattutto sul fronte delle borse europee che hanno mostrato un’ottima reazione riuscendo ad invertire le liquidazioni di posizioni lunghe (che erano andate a scontare i rumor sull’interventismo della bce) sui cambi, come detto legate a prese di profitto in qualche modo indipendenti da quanto comunicato (tipico movimento di buy the rumor sell the news).

Il messaggio di Draghi è stato chiaro: si procederà ad acquisti illimitati di bond sulle scadenze più brevi della curva dei rendimenti (fino a 3 anni) in modo da controllare i costi di finanziamento che un Paese dece sostenere.

Condizione necessaria affinchè questo possa avvenire è che gli stati interessati chiedano l’attivazione del fondo salva stati EFSF e che sottostiano a condizioni stringenti imposte dall’Europa. È consigliata la partecipazione anche del Fondo Monetario Internazionale.

La reazione, come detto, è stata buona ed oggi avremo la possibilità di seguire in diretta la pubblicazione dei NFP, l’ultimo appuntamento prima di concentrarci totalmente sull’appuntamento di mercoledì 12 settembre, quando la Fed parlerà.

La situazione del mercato del lavoro americano non è delle migliori, lo sappiamo, e vedendo quanto le situazioni di risk on/off funzionino ancora di fronte a notizie di una certa rilevanza, crediamo che di fronte a un buon dato il dollaro possa scendere per finanziare continuazioni di salite del rischio o, viceversa, salire a causa del fatto che il mercato qui si andrà a rifugiare (occhio all’oro, prova del nove per capire se tornerà ad essere un bene rifugio a tutti gli effetti) se il dato non dovesse essere buono.

EurUsd
Nonostante la buona dose di volatilità a cui abbiamo assistito ieri in giornata, non cambia di una virgola lo scenario che sta disegnando la moneta unica contro il dollaro. Se osserviamo un timeframe orario o 4H ci rendiamo conto come la tendenza positiva mostrata da due settimane abbondanti sia ancora in atto e di come l’obiettivo primario si trovi ancora nei pressi di 1.2675: sino a che non sarà rotto la direzionalità potrebbe variare in ogni momento.

UsdJpy
Si è spostato dallo schema analizzato più volte i giorni scorsi, il cambio UsdJpy. La rottura a rialzo dell’area compresa fra 78.60 e 78.80 ha favorito un’escursione temporanea al di sopra di 79 che vivacizza una situazione altrimenti piatta. Se terranno i due livelli, ora divenuti di supporto, lo scenario potrebbe trovare un obiettivo sul picco di massimo raggiunto intorno al 20 di agosto.

EurJpy
La rottura a rialzo di 99.10 ha permesso al cambio EurJpy di mettere a segno una veloce salita, grazie alla volatilità che è rimasta compressa per troppo tempo. Ricordiamo infatti che per più di due settimane i prezzi hanno oscillato perfettamente in un range di 100 pip… troppo poco per durare oltre. La tendenza di fondo così rimane intatta ed anzi viene rafforzata. Ora non manca altro che i prezzi rompano il difficile livello di resistenza di 99.90 (100 per convenzione) in modo da poter tornare a rivedere i picchi di massimo di giugno scorso.

GbpUsd
Quel pizzico di ritorno all’appetito visto ieri ha fatto in modo che il cable andasse a rompere stabilmente il livello chiave di 1.5910, stazionandovi al di sopra. È il livello che, se dovesse tenere anche oggi come supporto, potrebbe funzionare da trampolino di lancio per un rialzo notevole. Ricordiamo che l’area di resistenza, superata, rappresentava l’ultimo di livello di ritracciamento per riprendere un cammino ribassista.

AudUsd
La propensione al rischio e le parole della BCE hanno sicuramente aiutato il dollaro australiano nella sua battaglia contro il biglietto verde. Un grafico orario (o 4 ore) chiarisce perfettamente il momento in cui è stato recuperata buona parte del movimento negativo degli ultimi giorni. Il fatto che 1.0220 abbia funzionato molto bene come supporto ci lascia pensare che possa tornare utile se dovessimo assistere ad un repentino cambio di tendenza. Per oggi i primi obiettivi e quindi la resistenza si trova in area 1.0350.

GER30
Rotto il livello chiave di 7,000 il GER30 ha mostrato una salita come non se ne vedeva da tempo (almeno inizio agosto). Ora il naturale obiettivo è dato a 7,190, che poi è il picco di massimo raggiunto dall’indice tedesco a metà marzo.

ITA40
15,350 ha funzionato molto più che bene, ieri, sull’ITA40. Da questo livello, una volta rotto, è partito un movimento che ha permesso all’indice di casa nostra un recupero del 4% (certo non senza aiuti esterni). Siamo su livelli abbandonati ad inizio aprile ed ora il prossimo livello si trova a 16,000 (dove è presente una zona di congestione vista a cavallo tra marzo ed aprile), non impossibile da raggiungere se pensiamo che oggi sono previsti dati americani che possono creare una certa volatilità.

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