Economia

Eni, risultati record nel 2021, dividendo confermato a 0,86 euro

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Eni ha presentato questa mattina risultati preliminari record per  il 2021, confermando la sua politica per quanto riguarda il dividendo. Il conto economico della principale società petrolifera italiana si è chiuso con un utile netto record di 4,7 miliardi di euro, il più alto dal 2012 (quando il Brent era a 110 dollari al barile), grazie alla migliore performance operativa, ai migliori risultati delle partecipazioni all’equity e al recupero dello scenario upstream.

Eni, confermato dividendo a 086 euro

Grazie agli ottimi risultati Eni ha confermato la proposta dividendo 2021 già annunciata al mercato di 0,86 euro per azione, di cui 0,43 euro versati in sede di acconto lo scorso settembre 2021.

Quanto alle prospettive per il 2022, Eni potrebbe fare più chiarezza sulle sue prospettive durante la ‘strategy presentation’ prevista per il 18 marzo, quando verranno illustrate le prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve/medio e lungo termine.

Gli analisti hanno apprezzato i risultati appena comunicati. “Riteniamo che il set di risultati abbiano implicazioni positive per il titolo grazie ai conti migliori delle attese. La qualità degli utili è elevata confermata dalla forte generazione di cassa che ha permesso alla PFN (ante IFRS16) di scendere sotto i 9 miliardi con un leverage migliore della guidance”, commentano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione buy e il target price di 15,5 euro.

Quotazione Plenitude

“La quotazione di Plenitude, che integra rinnovabili, clienti e e‐mobility, ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni scope 3 dei nostri clienti domestici”. Così Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, nel commentare i risultati trimestrali e di bilancio diffusi oggi, si è soffermato sui progetti che il gruppo avviato in tema di transizione energetica.

“Anche il portafoglio upstream rimane una importante leva di creazione di valore per la transizione energetica, come dimostra il successo della quotazione di Vår Energi presso la borsa norvegese, la più grande Ipo di una società O&G da oltre un decennio, e la prossima creazione insieme a BP di un veicolo strategico in Angola che combinerà le operazioni dei due partner”, ha sottolineato Descalzi.