(Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato oggi il bilancio del 2009 che mostra un utile netto di 4,367 miliardi di euro a livello consolidato e 5,061 miliardi per la capogruppo. Lo si legge in una nota. Rispetto ai dati di preconsuntivo annunciati il 12 febbraio 2010 sia il bilancio consolidato, sia il bilancio di esercizio rilevano un maggiore accantonamento al fondo contenziosi legali di €250 milioni tale da comportare una riduzione di pari importo dell’utile netto. Il maggiore accantonamento si riferisce alla controversia relativa al consorzio TSKJ. Il Consiglio inoltre ha deliberato di proporre all’Assemblea la distribuzione del dividendo di 1,00 euro per azione, di cui 0,50 già distribuiti nel settembre 2009. Il dividendo a saldo di 0,50 per azione sarà messo in pagamento a partire dal 27 maggio 2010, con stacco cedola il 24 maggio 2010. Il Consiglio di Amministrazione ha infine approvato il Bilancio di Sostenibilità 2009 nel quale Eni, seguendo le più avanzate best practice internazionali, rappresenta il proprio impegno sul fronte dello sviluppo sostenibile.
Se vuoi aggiornamenti su Eni, nel 2009 utile netto in discesa, propone dividendo inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Dopo l’open banking, l’industria finanziaria si apre all’open finance, creando nuove opportunità per i consulenti finanziari. Tra le sfide chiave identificate per una crescita sostenibile, l’open finance rappresenta un’opportunità per migliorare la consulenza finanziaria.
Da tempo il governatore della FED, Jerome Powell, segnala che la Fed sarà pronta a tagliare i tassi solo quando avrà maggiore fiducia su un calo dell’inflazione. E questo momento, a quanto pare, non sembra ancora arrivato. Al contrario Lagarde (BCE) va avanti sulla strada indicata, ovvero quella di un primo taglio a giugno
Mentre il debito tocca nuovi record negativi, la crescita dell’economia italiana segna il passo: nel 2025, secondo l’istituto di Washington, la crescita del Pil non andrà oltre lo 0,7% (in linea con il 2024), la metà di quella francese.