Economia

ENERGIA, POSSIBILE UN INVERNO AL BUIO

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

(9Colonne) – Roma, 11 set – “Quest’inverno potremmo restare tutti al buio e al freddo”: è l’ammonimento molto serio dell’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti, intervenuto al seminario organizzato dal gruppo parlamentare dell’Ulivo a Frascati. Secondo Conti l’Italia oggi è anche più “fragile” di due anni fa quando, a seguito di un contenzioso sul prezzo del gas fra Russia e Ucraina, scoppiò la crisi dei rifornimenti. E siamo più fragili, ha spiegato l’ad, perché “sono aumentati i consumi e sono stati ridotti gli stoccaggi anche a causa di un’errata interpretazione del Ministero dell’Ambiente” che ha bloccato lo stoccaggio di circa 500 milioni di metri cubi di gas. L’anno scorso è andata bene ma, ha continuato Conti, “non so se potremo salvarci anche quest’anno. Il gas – ha continuato il manager – è destinato a costare sempre di più e a restare legato al petrolio. E i rigassificatori non sono una soluzione per far scendere il prezzo visto che né in Francia, dove se ne stanno realizzando quattro, né in Spagna, dove se ne stanno costruendo sette, il prezzo è in discesa”. I rigassficatori, comunque, non sono inutili e vanno realizzati visto che riducono “il rischio di approvvigionamento insito nell’importare gas da soli tre tubi”: proprio a questo proposito Conti ha citato il caso dell’impianto di Porto Empedocle capace, una volta completato e una volta provvisto delle necessarie autorizzazioni, di soddisfare da solo il 10% del mercato italiano. La fragilità del sistema energetico italiano è stata oggetto anche dell’intervento del ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, secondo il quale “c’è ancora molto da fare perché non siamo riusciti a tener dietro con investimenti e infrastrutture. E siamo ancora abbastanza nei guai dal punto di vista della sicurezza del sistema”. A frenare lo sviluppo delle infrastrutture e degli investimenti, secondo Bersani, è soprattutto la “resistenza localistica che sta prendendo accelerazione”. Per far fronte a questo, suggerisce il ministro, bisognerebbe mettere a punto “meccanismi che disincentivino la pigrizia” in modo da far sentire il costo del loro operato “agli enti locali o le regioni che mostrano delle inadempienze nel campo della sicurezza energetica nazionale”. “Le regioni che collaborano meno – ha detto entrando ancor più nello specifico Bersani – devono sapere che i black out sono democratici e iniziano dove si è investito di meno”. Ancora più esplicito Tullio Anelli, membro dell’Autorità dell’energia, secondo il quale “se si sceglie di costruire un’infrastruttura è giusto che la gente paghi meno. Se non si accetta l’opera è invece giusto che paghino di più”.