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Elezioni Midterm: Trump vuole abolire lo “Ius soli” per figli di immigrati

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A pochi giorni dalle elezioni di Midterm, in calendario il prossimo 6 novembre, il presidente Usa Donald Trump torna a giocarsi la “carta immigrazione” per aumentare i consensi intorno al partito repubblicano, e dichiara guerra allo ius soli per i figli di migranti senza permesso di soggiorno permanente negli Stati Uniti. Un’idea che Trump aveva lanciato in campagna elettorale.

“Siamo l’unico Paese al mondo in cui una persona entra e ha un bambino, il bambino è essenzialmente un cittadino degli Stati Uniti per 85 anni, con tutti i benefici”, ha dichiarato Trump in un’intervista di Axios su Hbo che sarà in onda il 4 novembre prossimo e di cui è stato anticipato un estratto. “È ridicolo. È ridicolo e deve finire”, ha aggiunto.

Alcuni conservatori sostengono da tempo che il 14esimo emendamento deve essere applicato solo ai cittadini e ai residenti permanenti legali, non agli immigrati presenti nel Paese senza autorizzazione.

In realtà, l’abrogazione delle legge dello ius soli è tutt’altro che semplice. Secondo il New York Times, non vi è alcuna chiara indicazione sul fatto che il presidente Usa, come da lui sostenuto, possa abrogare il diritto di cittadinanza con un “decreto presidenziale” invece che con un emendamento costituzionale.

Per realizzare il suo progetto, Trump dovrebbe trovare un modo per aggirare il 14esimo emendamento alla Costituzione, secondo cui

“tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione, sono cittadini di gli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono”.

In pratica, secondo la legge Usa, ogni bambino nato negli Stati Uniti è considerato un cittadino. Il testo della Costituzione non può essere modificato o abrogato se non dopo aver ottenuto la maggioranze al Congresso o negli Stati, con un voto dei due terzi di entrambe le Camere del Congresso o attraverso una convenzione costituzionale richiesta dai due terzi di Stati.