(9Colonne) – Roma, 16 feb – Per il secondo anno la Fillea Cgil presenta i dati dell’Osservatorio “Grandi Imprese e Lavoro”, uno studio che analizza l’andamento economico, produttivo e occupazionale delle prime 50 imprese di costruzione italiane. L’Osservatorio, realizzato dall’architetto Alessandra Graziani, dell’ Università di Roma “La Sapienza”, è un nuovo strumento di analisi basato sui dati di bilancio. Gli argomenti dello studio hanno riguardato il valore della produzione; gli utili e la redditività; la solidità finanziaria; il grado di internazionalizzazione; la produzione, innovazione e competitività; l’occupazione, produttività e la qualità del lavoro. Il quadro che emerge dall’analisi dei dati dei bilanci delle 50 imprese è una fotografia del settore che evidenzia molti punti critici. Lo stato di salute finanziaria delle imprese è debole ed è chiara l’assenza di una base solida, derivante anche da una diversificazione produttiva sostanzialmente inesistente. Di queste 50 imprese, il 44% ha una classe di rischio o vulnerabilità molto alta, con una accentuazione negli ultimi anni di quella di rischio di solvibilità. Ciò è dovuto essenzialmente ad un azionariato di riferimento che è rimasto quello familiare, o troppo spezzettato; il sistema bancario, inoltre, non ha una presenza attiva ma di semplice custodia. Il confronto con realtà di altri paesi è sconfortante, nelle prime 50 imprese europee troviamo nel 2005 soltanto Impregilo, intorno al 25esimo posto. Non esistono nella strutture delle imprese italiane meccanismi di autocrescita, la percentuale di investimento per ricerca e innovazione è meno dell’ 1%, la formazione professionale è limitata ad una informazione sulla sicurezza e sulla “fidelizzazione”. Il dato sull’occupazione vede crescere la componente impiegatizia rispetto a quella operaia, registrando un cambiamento strutturale nella composizione degli addetti delle grandi imprese. Il rapporto impiegati/operai è di 1 a 2 quando in Europa è di 1 a 7. Questo parametro impiegati/operai è un valore basso se consideriamo che stiamo parlando di imprese che producono, il che significa che la fase realizzativa dell’opera è delegata ad imprese minori.
Se vuoi aggiornamenti su EDILIZIA: MOLTI IMPIEGATI, POCHI OPERAI inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Novità importante nel mondo della consulenza finanziaria italiana. Oggi Azimut Holding ha annunciato il lancio di una nuova banca digitale prevedendo lo spin off di parte della sua rete di consulenti finanziari. Un’operazione che dovrebbe concludersi con la quotazione a Piazza Affari della nuova società indipendente dal Gruppo Azimut entro quest’anno. Vediamo tutto nell’analisi. Il
Il manager tornato a capo della banca elvetica in occasione della fusione con Credit Suisse si conferma il manager più pagato del comparto bancario europeo
La scomparsa del celebre Daniel Kahneman è al centro della puntata di “Mercati Che Fare”, ospiti il Prof. Marzo e l’economista Kendall. Diretta oggi alle 21.30.