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Draghi: nuovi interventi pro banche, non solo quelle grandi

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Francoforte – “Abbiamo deciso di mantenere i tassi invariati sulla base delle informazioni disponibili. L’inflazione dovrebbe rimanere sopra il 2% ancora per altri mesi. L’economia attraversa una fase di stabilizzazione, ma l’outlook presenta ancora rischi al ribasso”. (stavolta non si è parlato però di rischi sostanziali). E’ quanto ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, nella conferenza stampa successiva alla decisione annunciata dall’istituto di Francoforte. La Banca centrale europea ha lasciato i tassi di rifinanziamento invariati all’1%, mantenendo allo 0,25% quello sui sui depositi e all’1,75% quello marginale. La decisione del consiglio direttivo della banca centrale europea era ampiamente attesa dai mercati.

Draghi ha precisato che in ogni caso “la pressione inflazionistica dovrebbe rimanere limitata” e sotto controllo. In ogni caso, “siamo preoccupati dal rallentamento del credito all’economia”, che è stato provocato anche alle richieste avanzate dall’Eba, ovvero dall’Autorità bancaria europea.

Ricordando la massiccia iniezione di liquidità dello scorso dicembre, concretizzata attraverso l’operazione LTRO, e sottolineando come la risposta sia stata positiva, il timoniere ha rassicurato i mercati: “Continueremo a sostenere il sistema finanziario con misure non standard fino a quando non sarà necessario e annunceremo nuove iniziative”.

Ancora, “abbiamo assistito a un miglioramento nella capacità di prestiti delle banche” dopo la maxi iniezione; ma successivamente “le condizioni di credito delle banche sono peggiorate”. Di certo, in generale, con l’operazione LTRO “abbiamo evitato il “credit crunch”. Di conseguenza, “tali operazioni sono state importanti: ma ora dobbiamo chiederci, com’è possibile che tali azioni possano andare a beneficio non solo delle grandi banche, ma anche di quelle piccole-medie? Noi abbiamo studiato modi per aiutare anche le banche di piccola-media dimensione”.

Insomma, ci “saranno comunque regole rigide a cui rispondere”, ma noi “continueremo a sostenere il credito e la finanza” e la nuova iniezione di liquidità che arriverà con la seconda operazione di LTRO, a detta dei nostri specialisti, sarà accolta con “una domanda sostanziale”. Noi “siamo pronti a fare tutto quello che è necessario per migliorare la situazione”, anche aumentando i collaterali, fattore che implica rischi, sì, ma che “possiamo comunque gestire” e che è dunque “accettabile”. Il timoniere della Bce ha ribadito il carattere temporaneo e straordinario delle misure che la Bce sta prendendo per sostenere il mercato del credito.

Sui bond ellenici e sui rumor sullo swap che sono trapelati nelle ultime ore, Draghi ha preferito optare per il silenzio affermando di non poter dire nulla sui programmi riguardo alla Grecia. Draghi si è limitato a ricordare l’accordo che è stato raggiunto dal governo di Atene. Continuando, Draghi ha affermato che guardando in avanti, non si sono state “discussioni su nuove misure sui tassi di interesse”.

Il numero uno della Bce ha ribadito anche di star rispettando il mandato della Bce, in quanto “le aspettative sull’inflazione rimangono ancorate”. Una ripresa graduale dell’economia è attesa nel corso del 2012, visto che, per l’appunto, “abbiamo diversi dati che ci stanno indicando che c’è una graduale stabilizzazione dell’economia a tutti i livelli”.

Riguardo al Fiscal Compact è sicuramente un “elemento basilare per il futuro” dell’Eurozona, visto che si tratta di un segnale che indica come si riconosca la sovranità della zona euro”, come entità a sè stante e non come un insieme della sovranità di singoli paesi”.

L’Unione fiscale dovrebbe proprio garantire una “situazione di unità totale, con a disposizione un potere unico che controlla quello che è il quadro fiscale, senza che nessuno perda la sovranità del tutto”.