Economia

Donald Trump parlerà nell’anniversario dell’assalto al Campidoglio

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Torna sulla scena pubblica l’ex presidente Usa Donald Trump che ha annunciato una conferenza stampa nel suo resort Mar-a-Lago in Florida il 6 gennaio, un anno dopo l’assalto al Campidoglio.

Perché il Comitato di hacker politici altamente partigiani non sta indagando sulla CAUSA della protesta del 6 gennaio, che sono state le elezioni presidenziali truccate del 2020?”.

Il messaggio di Donald Trump

Così ha scritto Donald Trump, nella nota stampa di annuncio riferendosi alla commissione di indagine bipartisan che ha già intervistato oltre 300 persone e che ha scoperto messaggi agghiaccianti scambiati dall’ex capo di gabinetto di Trump, Mark Meadows, il giorno dell’attacco. Nella nota Trump ha continuato ad inveire contro i repubblicani che siedono nella commissione chiamandoli “RINOs” – un acronimo per “Republican in Name Only- Repubblicani solo di nome” e che a più riprese ha considerato suoi avversari all’interno del partito repubblicano.

“Non sai da dove vengono e non hai idea di quanto siano davvero dannosi per il nostro Paese”, ha aggiunto Trump, spiegando che all’interno del partito sono sempre meno e che ora ad essere eletti sono soprattutto “Patrioti forti che amano l’America”. La buona notizia è che ci sono sempre meno RINOs a sinistra mentre eleggiamo forti patrioti che amano l’America”.

“Terrò una conferenza stampa il 6 gennaio a Mar-a-Lago per discutere tutti questi punti e altri ancora”, ha detto l’ex inquilino della Casa Bianca. “Fino ad allora, ricordate, l’insurrezione ha avuto luogo il 3 novembre, è stata la protesta completamente disarmata delle elezioni truccate che ha avuto luogo il 6 gennaio”.

Assalto a Capitol Hill: cosa è successo un anno fa

Era il 6 gennaio 2021 quando migliaia di sostenitori di Donald Trump si sono radunati davanti al Parlamento, riuscendo incredibilmente ad entrare nel palazzo superando le misure di sicurezza, in una delle manifestazioni più accese contro i risultati delle presidenziali del 3 novembre.
Immediato lo scontro con la polizia, costretta a intervenire dopo che gli appelli a disperdersi sono caduti nel vuoto.