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Dollaro: rally al capolinea? Analisti divisi

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Il rally del dollaro, che dalle elezioni Usa ha guadagnato il 4 per cento circa, potrebbe essere al capolinea. E’ l’opinione che comincia a diffondersi tra i trader di Wall Street, che indicano come principale fattore della possibile inversione di tendenza l’incertezza politica crescente negli Stati Uniti.

Un segnale di allarme della possibile marcia indietro del biglietto verde è arrivato lo scorso mercoledí, in occasione della conferenza stampa dei Janet Yellen. Nonostante il numero uno della Fed abbia comunicato al mercato, durante la conferenza stampa, l’intenzione della Banca Centrale Americana di alzare i tassi, il dollaro non ha reagito. Anzi, il giorno seguente ha registrato il calo maggiore in due settimane.

“Il mercato non crede a quello che dice Janet Yellen” ha detto Boris Schlossberg di BK Asset Management alla CNBC, sottolineando che l’incertezza crescente intorno all’amministrazione Trump sta pesando sula valuta americana e in generale sul mercato del reddito fisso.

Pessimista anche Robin Wilkins, strategist presso Lloyds, che rimane ribassista sul cambio euro-dollaro perché la quotazione non ha ancora rotto la resistenza che inaugurerebbe il ritorno ad un trend rialzista. Il focus è tutto sull’area di resistenza tra 1,0675 e 1,0710, mentre gli indicatori si muovono in territorio di ipercomprato.

Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Gli stategist di Merrill Lynch restano invece bullish sul dollaro, in vista dell’approvazione del nuovo piano fiscale di Trump. Sulla stessa linea anche  Gina Sanchez, CEO of Chantico Global, che vede la caduta recente della valuta come un fenomeno limitato mentre non esclude, in un periodo non tanto lontano, la parità euro-dollaro.