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Dollaro australiano: analisi tecnica dopo taglio tassi

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LEGNANO (WSI) – Continuano i movimenti alla ricerca di direzionalitĂ  sui mercati, con il dollaro americano che è tornato a muoversi in maniera mista contro le valute principali e senza che si stiano verificando delle correlazioni utili dal punto di vista operativo ed interpretativo.

Le borse americane stanno provando delle correzioni che però non riescono a riportare i prezzi sotto i supporti principali, indice di liquidità ancora sostenuta e di voglia di ricerca di rendimenti da parte degli investitori, mentre sul fronte valutario le uniche novità arrivano dalla sterlina inglese, che sta mostrando un buon grado di forza relativa e dallo yen giapponese, abbastanza volatile, soprattutto contro il dollaro americano.

I dati inglesi: pro-sterlina

Ieri mattina abbiamo assistito alla pubblicazione dei dati sul PMI dei servizi inglese, che ha battuto le aspettative di 57.4 facendo segnare un ottimo 60.2. La reazione della sterlina e soprattutto del cable (sterlina contro dollaro) è stata chiara e la salita ha quasi raggiunto quota 1.5400, andando poi a creare una divergenza ribassista su un grafico orario, ottimamente contenuta dai livelli di supporto che avrebbero potuto intervenire e che solitamente andiamo a considerare (media a 21 e punti statici). Di fronte a nuovi dati macro rilevanti positivi, il sentiment potrebbe premiare la valuta di sua maestà, che se valutata nel lingo periodo, si trova ancora sotto pressione.

Australia: taglio di tassi arrivato, ma…

Siamo onesti, dopo le forti pressioni che hanno spinto il dollaro australiano a scendere in maniera così ordinata contro il dollaro americano, credevamo che il meeting di questa notte da parte della RBA, che è andata a tagliare i tassi di interesse, avrebbe potuto essere una ghiotta occasione per i venditori di aussie per provare a far rompere i supporti andando alla ricerca di movimenti direzionali da sfruttare a livello speculativo.

Abbiamo lanciato un warning ieri in giornata ai trader che mantenevano delle posizioni sull’australiano (non importa contro cosa) non tanto per delineare un quadro tecnico particolare, quanto per mettere in guardia sulla potenziale volatilità con tutto quello che ne consegue e questa mattina ci ritroviamo con un movimento di 50 punti a rialzo.

Questo sta a significare che il taglio era ampiamente scontato dagli operatori, che hanno approfittato per prendere profitto e prendere fiato dopo la forte discesa. Seguiamo l’andamento della valuta, uscendo da qualsiasi logica correlativa fino a nuovo allarme (che, paradossalmente, potrebbe arrivare anche in giornata, l’attenzione e l’orizzonte temporale di riferimento dei big trader rimane il breve e brevissimo termine).

QUADRO TECNICO

EurUsd: il superamento di 1.3250 che ha fatto seguito alla rottura delle medie orarie ha portato ad accelerazioni fino a 1.3235 (pari alla proiezione di tutta la congestione vista). Ora stiamo tentando degli approfondimenti che dovrebbero, a nostro parere, essere valutati soltanto in caso di superamento di livelli statici, dato che non ci arrivano chiare indicazioni tecniche. Possibile un test dei supporti e dei tentativi di approfondimento nel momento in cui dovessimo vedere superato 1.3225. I livelli per assistere a movimenti importanti rimangono 1.3190 e 1.3310/30.

UsdJpy: target raggiunto a 97.90 dopo l’approfondimento sotto 98.35. Questa notte abbiamo assistito ad una buona ripresa del cambio grazie alla vendita di yen che hanno finanziato gli acquisti di Nikkei (anch’esso salito bene). Ci troviamo ora nei pressi della media a 100, che insieme a 98.85 potrebbe rappresentare una buona area di resistenza per poter tentare delle vendite di dollaro, tenendo conto che un ritorno sopra 98.90 potrebbe cominciare a dare il la a movimenti di ripresa più sostanziosi che potrebbero però incontrare delle forti resistenze già a partire da 99.25.

EurJpy: il livello di 130.50, che abbiamo provato a rompere per tutta la giornata di ieri, ha ceduto nelle prime ore della sera e con il superamento del trigger posto a 130.35 abbiamo approfondito sotto figura. Da 129.80 è partito il rimbalzo, guidato da UsdJpy (con l’euro fermo) ed ora ci stiamo avvicinando alla media a 100 oraria che, insieme a 131.00 (livelli statici precedenti) potrebbe fornire buone idee ribassiste, considerando il fatto che un ritorno sopra 131.20 potrebbe cambiare lo scenario (131.50 buone resistenze da curare in caso di salita dei prezzi).

GbpUsd: raggiunto e superato 1.5350 sul PMI, il cambio ha formato una divergenza ribassista ben contenuta dai livelli di supporto di grado 1,2 e 3 (massimi precedenti, trendline rialzista e media a 21 oraria). Abbiamo congestionato durante tutta la notte, è possibile ora curare la rottura a rialzo o a ribasso del range formatosi con particolare attenzione a 1.5415 e 1.5300, che potrebbero fermare i movimenti.

AudUsd: le resistenze individuate ieri hanno tenuto in mattinata ma il cambio ha fallito il tentativo di approfondire con nuovi minimi. Ci siamo riportati sulle resistenze per tutta la seconda parte del pomeriggio e questa mattina, sul taglio di tassi, abbiamo avuto la loro rottura, con accelerazioni verso 0.9000, che insieme a 0.9015 rappresenta un ottimo livello di resistenza, sul quale cominciare a valutare potenziali short, tenendo conto che un superamento di 0.9030 potrebbe portare ad un cambiamento di direzione.

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