(Teleborsa) – Alla fine le buone notizie che si attendevano dal mercato del lavoro statunitense non sono giunte, e i futures a stelle e strisce hanno immediatamente scontato un clima che più pesante non può essere. Al susseguirsi di rumors su possibili grosse perdite su derivati degli Istituti bancari del Vecchio Continente e un imminente default dell’Ungheria va dunque ad aggiungersi l’amarezza per un dato sul quale moltissimi investitori riponevano le proprie speranze di confermare la robustezza della ripresa economica negli USA. A maggio il numero degli occupati nel settore non agricolo è salito di 431.000 unità . Il dato di per se’ è ottimo, in quanto si tratta del valore più alto dal marzo del 2000. Peccato, tuttavia, che da questa cifra vanno tolti 411.000 assunzioni a tempo determinato per il censimento decennale. Gli analisti stimavano un aumento di oltre 500.000, che sarebbe stato il più alto degli ultimi 26 anni. La delusione ha messo in secondo piano la discesa a sorpresa del tasso di disoccupazione, che si è potrato al 9,7% dal 9,9% di aprile e rispetto al +9,8% atteso dagli analisti. a circa mezz’ora dall’avvio di Wall Street il derivato sul Nasdaq cede il 2,20% a 1.856 punti, quello sull’S&P500 il 2,14% a quota 1.080.
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