Economia

Default Grecia: dubbi su accordo con la Troika Ue, si o no?

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New York – L’accordo tanto atteso e’ stato raggiunto. Grecia e Troika, il trio di istituzioni formato da Bce, Fmi e Ue, hanno trovato un’intesa sulle misure di austerita’. A dare l’annuncio e’ stato Evangelos Venizelos, ministro greco dell’Economia.

Per il ministro delle Finanze tedesco Schauble, tuttavia, l’intesa sarebbe insufficiente. La pensa alla stessa maniera El-Erian, amministratore delegato del maggiore fondo obbligazionario al mondo, Pimco. Intanto il vice ministro del Lavoro greco Yiannis Koutsoukos ha rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro le misure appena adottate dalle autorita’ elleniche.

Il tutto mentre nelle strade e’ il caos e la situazione rischia di degenerare. I sindacati hanno indetto uno sciopero generale: la capitale Atene si fermera’ per due giorni per ribellarsi contro le misure lacrime e sangue.
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“L’Eurogruppo non ha gli elementi necessari per sbloccare gli aiuti alla Grecia oggi”: lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker al termine dell’Eurogruppo, precisando che servono impegni politici, nuovi tagli e il voto del parlamento sull’accordo trovato oggi ad Atene.

“Se non avessi convocato un Eurogruppo oggi non avremmo avuto nemmeno l’accordo preliminare ad Atene, è stata una mossa strategica”: lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker al termine della riunione dei ministri dell’Eurozona.

di Chiara De Felice

La Grecia raggiunge un accordo sulla nuova austerità ma l’Europa non ci crede e rimanda la decisione sui nuovi aiuti: arriva male e tardi la notizia dell’intesa fatta ad Atene tra governo e partiti sulle riforme chieste dalla troika Ue-Bce-Fmi, troppo a ridosso dell’Eurogruppo che dovrebbe dare nuovo ossigeno ad Atene, e che invece decide di rimandare.

“Non credo ci sarà una decisione finale sulla Grecia stasera, abbiamo molti elementi di cui discutere”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, convinto che “non è un disastro” se la riunione di oggi non produrrà risultati. L’accordo “é un buon inizio, ma resta ancora molto da fare”, ribadisce anche il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde.

Per il ministro dell’Economia tedesco, Wolfgang Shaeuble, l’Eurozona “non è ancora pronta a sbloccare gli aiuti”, ma la riunione di oggi sarà “l’occasione per chiarire alla Grecia quali sono le condizioni per ottenerli”. La verità è che la pazienza dell’Eurozona si è quasi esaurita, e nessuno ha più intenzione di muovere un passo se la Grecia non ne fa prima due: “C’é un accordo di partenza, ma ora tocca ai greci convincere i partner dell’Eurozona sulla credibilità delle sue riforme”, ha detto il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn.

Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel incalza il governo a “realizzare le riforme”, ed esclude scenari di un’uscita del Paese dall’euro. E invece è proprio il default l’ipotesi che Atene non riesce ancora a scongiurare, nonostante l’accordo dell’ultimo minuto raggiunto oggi, i cui contenuti non sono ancora stati diffusi del tutto. La speranza del governo è di riuscire comunque a convincere i partner: “Dopo lunghi negoziati abbiamo l’accordo per un programma forte di riforme e un accordo con i creditori privati. Ora ci serve il sostegno politico dell’Eurogruppo per compiere il passo finale”, ha detto il ministro dell’Economia greco Evangelos Venizelos, che con i suoi omologhi si farà forte del piano di tagli da 3,3 miliardi di euro per il 2012, sperando di ottenere i 130 miliardi di euro di nuovi aiuti.

Ma l’Eurogruppo non si farà impressionare dalle promesse: “La Grecia deve applicare quello che non ha applicato finora prima di poter avere i nuovi aiuti”, ha detto Schaeuble. Intanto in Grecia, dopo i primi dettagli sulla nuova austerità, i sindacati hanno proclamato 48 ore di sciopero e il viceministro del Lavoro, il socialista Yannis Koutsoukos, si è dimesso per non dover annunciare il nuovo pacchetto “doloroso per i lavoratori”.

Tra le misure giàannunciate, 15.000 tagli nel settore pubblico nel 2012 (150.000 sul periodo 2011-2015), tagli del 22% ai salari minimi (diventerà 586 euro per 14 mensilità e potrebbe essere ancora più basso per i giovani), privatizzazioni di sei società tra cui porti, aeroporti, autostrade.

Salve le pensioni, su cui i partiti non hanno voluto cedere, ma i tagli previsti andranno a colpire altrove la spesa pubblica. Intanto, l’Eurogruppo discute anche dell’ipotesi di un aiuto da parte della Bce, che potrebbe partecipare al taglio del debito greco rinunciando agli interessi sui titoli che possiede (50 miliardi). Per farlo senza violare i Trattati, che le impediscono di finanziare gli stati, potrebbe scambiare i suoi titoli greci con bond del fondo salva-Stati Efsf. L’operazione frutterebbe 12 miliardi di euro, che potrebbero andare ad alleggerire il debito greco.

I mercati stanno brindando, con le borse europee che accelerano al rialzo e l’euro che spicca il volo, conquistando quota $1,33, prima di retrocedere di pari passo con le parole proferite dal numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, al termine della conferenza di politica monetaria che ha visto un mantenimento dello status quo sui tassi dell’area della moneta unica a 1%.

L’indice FTSE Eurofirst fa segnare un rialzo dello 0,6%, la borsa di Francoforte e quella di Parigi guadagnano quasi l’1%, +0,4% per l’indice milanese Ftse Mib. Tonfo dei prezzi dei bund tedeschi, invece, che scivolano sui minimi di seduta a 137,36. Il rendimento del decennale italiano scende al 5,5%, mentre lo spread con gli interessi sui titoli di stato della Germania a omologa scadenza scende in area 349.

Per ora non si conoscono tutti i dettagli, ma si sa che verranno reperiti 300 milioni di euro dalle pensioni. Nel comunicato ufficiale il primo ministro Papademos riferisce che e’ stata “completata con successo la consultazione con la Troika sul soggetto. C’e’ un accordo generale sul nuovo programma in vista della riunione dell’Eurogruppo di stasera. La Grecia ricevera’ finanziamenti pari a 130 miliardi di euro”.

Atene resta sempre minacciata dal rischio di un default dei pagamenti in scadenza il 20 marzo. Entro quella data dovra’ rimborsare un debito pari a 14,5 miliardi di euro.

Tra le misure di rigore previste, figurano una riduzione dei salari minimi e i licenziamento di 15 mila dipendenti del settore pubblico e dei tagli pari al 15% nelle pensioni complementari.

“Alcuni tasselli chiave sono stati inseriti nel posto giusto”, dice in una email ripresa da Bloombrg Holger Schmieding, chief economist di Berenberg Bank. “A meno di contrattempi dell’ultima ora, l’Europa potrebbe presto essersi scrollata di dosso la questione greca per un po’”.

Un’intesa ridurrebbe in maniera consistente il rischio di un contagio, con gli investitori che stanno compiendo un atto di discriminazione tra “i paesi piccoli con problemi seri (Portogallo, Grecia) e i paesi piu’ grandi con problemi piu’ piccoli (Italia, Spagna)”, sottolinea Schmieding.

“E’ molto probabile che porti crescita, lavoro e stabilita’ finanziaria e nuovi investimenti”, ha detto il manager in un’intervista radiofonica concessa a Bloomberg. Tuttafia l’accordo sara’ molto difficile da vendere quando i principali, coloro i quali hanno trovato un accordo, dovranno rispondere delle loro scelte davanti ai loro costituenti”.