Debito Usa fuori controllo: + $ 1.000 mld ogni cento giorni

Nuovi record per il debito pubblico Usa che, negli ultimi giorni, ha raggiunto la soglia di 34,4 mila miliardi di dollari. Ciò si traduce in una tendenza preoccupante: un aumento di circa 1.000 miliardi di dollari ogni 100 giorni.

Un trend preoccupante

Ma questa è solo la punta dell’iceberg di un trend in rialzo che va avanti da tempo. Per restringere lo sguardo agli ultimi dieci anni, il debito pubblico Usa è aumentato dal 60% al 120% del PIL.  La questione diventa ancora più scottante  se si inserisce in un ciclo economico caratterizzato da tassi di interesse alti. In sostanza, fanno notare da più parti,  governo degli Stati Uniti potrebbe avere difficoltà a prendere in prestito denaro senza adeguate misure di contenimento della spesa o di aumento delle entrate. Tutto questo, in ultima analisi, potrebbe ostacolare in modo significativo la capacità del governo di funzionare in modo efficace.

“Poiché il dollaro americano è ora di proprietà di oltre il 50% della popolazione mondiale, trovare ogni 100 giorni 1 trilione di dollari diventa sempre più difficile. Soprattutto perché lo yen è a buon mercato e i giapponesi non comprano più dollari Usa. I cinesi hanno venduto, e anche il Sud del mondo, dopo la militarizzazione del dollaro” commenta un analista, aggiungendo che “il debito nazionale degli Stati Uniti aumenta di 1 trilione di dollari ogni 100 giorni: da 32 a 33 trilioni di dollari ci sono voluti 92 giorni, da 33 a 34 trilioni di dollari 106 giorni, da 34 a 35 trilioni di dollari richiederanno 95 giorni”.

Insomma, si tratta di cifre insostenibili. Significativo a questo proposito il giudizio di Moody’s che lo scorso novembre, ha confermato il rating Aaa degli Stati Uniti, tagliando l’outlook da stabile a negativo. Il motivo principale del peggioramento delle prospettive è legato al fatto che i rischi per la solidità fiscale degli Stati Uniti “sono aumentati e potrebbero non essere più completamente compensati dagli straordinari punti di forza del credito sovrano”.

In particolare, in presenza di tassi d’interesse più elevati, in assenza di misure efficaci di politica fiscale volte a ridurre la spesa pubblica o ad aumentare le entrate, Moody’s prevede che i deficit fiscali degli Stati Uniti rimarranno molto elevati, indebolendo in modo significativo la sostenibilità del debito”.

La storia non finisce qui. Come fanno notare alcuni osservatori, gli Stati Uniti continuano a dover far fronte a livelli elevati di spesa pubblica, con una spesa militare che negli ultimi quattro anni si è mantenuta solida al 9,3% del PIL. Ciò solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità di tali livelli di spesa, soprattutto a fronte di un onere del debito in crescita. Le proiezioni indicano uno spostamento preoccupante delle priorità di bilancio nei prossimi cinque anni. Gli Stati Uniti potrebbero spendere più per il pagamento degli interessi sul debito che per la difesa. Ciò implica una potenziale limitazione delle risorse da investire in altre aree critiche, evidenziando ulteriormente la complessità della situazione.

L’incombente possibilità di uno shutdown parziale del governo in questo mese a causa di disaccordi sul bilancio aggiunge un ulteriore livello di incertezza a questa già complessa questione. Mentre gli Stati Uniti navigano in questo difficile panorama fiscale, affrontare il crescente debito e implementare strategie di spesa sostenibili rimangono passi cruciali per garantire la stabilità economica a lungo termine.

…che alimenta la corsa dei beni rifugio

In questo contesto, non stupisce la corsa verso beni rifugio come l’oro, che ha registrato un aumento del 6% negli ultimi sei mesi e ora viaggia sopra i 2.100 dollari l’oncia.  Anche il Bitcoin, spesso indicato come asset di copertura contro l’inflazione e la svalutazione della moneta, ha registrato un’impennata notevole nel 2024, raggiungendo il livello più alto dal novembre 2021. Se da un lato fattori come la recente approvazione di ETF spot sul Bitcoin e l’imminente halving contribuiscono a questo entusiasmo, dall’altro la preoccupazione di fondo per la situazione del debito degli Stati Uniti svolge un ruolo significativo.