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Da fondo svedese contrarian maxi taglio esposizione su azionario

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ROMA (WSI) – Il gestore di fondi numero uno in Svezia si sta preparando a far fronte al momento in cui “la massa” si renderà conto che l’azionario è sopravvalutato. La sua strategia è già in atto: Swedebank Robur, che gestisce asset per un valore equivalente a $138 miliardi, ha infatti più che dimezzato l’esposizione verso l’azionario in alcuni fondi che controlla.

In un’intervista a Bloomberg rilasciata a Stoccolma, Per Storfaelt, responsabile della divisione di multi asset, ha riferito che in alcuni di quei fondi che puntano in modo ampio sull’azionario, la società ha ridotto l’esposizione verso il comparto dall’80-85% del secondo semestre del 2014 al 30% circa, nel mese di aprile. La divisione gestisce asset per 140 miliardi di corone (l’equivalente di $17,3 miliardi).

Robur spiega che gran parte del rischio che minaccia di scatenare perdite nell’azionario europeo deriva dalla Grecia. Di fatto, l’incapacità di trovare una soluzione alla crisi economica del paese ellenico ha dato il via a un calo dell’indice Euro Stoxx 50 -10% dai massimi di aprile.

“Ad aprile la maggioranza dei partecipanti al mercato riteneva che il dramma della Grecia sarebbe stato, alla fine, risolto – ha fatto notare Storfaelt – Noi abbiamo risposto riducendo il rischio in modo maggiore rispetto a quanto avremmo fatto in altre circostanze. E crediamo ancora che la situazione si confermerà peggiore rispetto a quello che il mercato prevede”.

Non tutti sono d’accordo, se si considera che alcune tra le principali banche europee sono ancora bullish sull’azionario europeo. UBS Group, per esempio, ha alzato le stime sugli indici azionari europei, questo mese, citando come motivazioni la crescita dei profitti migliore delle attese e la ripresa dell’economia.

Citigroup, ancora più ottimista, ritiene che l’indice benchmark Stoxx Europe 600 balzerà +17% fino alla fine dell’anno.

Ma Robur non ci crede. Spesso la società si è messa in evidenza con i guadagni realizzati attraverso le sue previsioni contrarian. Nella metà del 2011, per esempio, il fondo acquistò titoli europei, anche se – Storfaelt dice – “tutti credevano che l’Europa fosse finita”.

“Noi invece abbiamo adottato un chiaro approccio, aumentando aggressivamente il peso sull’azionario”. Una strategia che alla fine ha pagato, dal momento che, dalla fine del giugno del 2011, lo Stoxx Europe 600 è salito più del 40%.

“È una situazione simile a quella di oggi, ma al contrario”, ha detto il gestore. (Lna)

Fonte: Bloomberg