Economia

Crisi: Spagna vuole tassare le proprieta’ della Chiesa Cattolica

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New York – Chissa’ se in Spagna sara’ piu’ semplice di quanto non lo sia stato da noi. Madrid vuole tassare le proprieta’ della Chiesa, rompendo un concordato che va resiste da 33 anni e che prevede l’esenzione del fisco per le proprieta’ immobiliari del Vaticano.

Fino a qualche giorno fa capitava che pur avendo affittato un ristorante da piu’ di cinque anni, i proprietari dell’edificio di Aspe, ad esempio, non avessero mai versato un solo euro al fisco. I proprietari non hanno nemmeno mai pagato tasse sugli appartamenti in cui alloggiavano gli impiegati del locale.

Ma ora che in tempi di austerita’ citta’ e villaggi hanno un bisogno disperato di nuove entrate fresche, le cose sono destinate a cambiare.

L’amministrazione locale cittadina ha votato a favore di un provvedimento per rescindere almeno in parte l’esenzione della Chiesa Cattolica. I proprietari immobiliari del ristorante, insieme ad altri otto della citta’ in provincia di Alicante, non potranno piu’ godere di favori fiscali.

Vista la crisi che sta mettendo in ginocchio l’economia spagnola, Aspe non e’ l’unico posto che chiede un cambiamento.

Tre leggi, ta cui un concordato con il Vaticano datato 1979, consente alla Chiesa Cattolica e alle organizzazioni no profit come la Croce Rossa di non pagare le tasse immobiliari in Spagna.

Come successo anche in Italia, le critiche contro il trattamento di favore riservato alla Chiesa non sono mai mancate. Tuttavia, ora che le misure di austerita’ hanno iniziato a far sentire il loro peso, gli affondi che prima si fermano alla teoria, ora si stanno trasformando in misure pratiche.

Il cattolicesimo e’ la religione predominante in Spagna e le proprieta’ della Chiesa sono cosi’ vaste che España Laica, un gruppo pro-secolarismo, stima che se non fosse per l’esenzione fiscale, la Chiesa dovrebbe alle casse dello stato 2,5-3 miliardi di euro in sole tasse immobiliari.

La grave situazione economica potrebbe riuscire in quello che nemmeno 33 anni di democrazia sono riusciti.