(Teleborsa) – “la ripresa è in corso; è vigorosa nei paesi emergenti, forte negli Stati Uniti, meno intensa in Europa e in Italia. È importante che si consolidi, che il riacutizzarsi delle tensioni non la freni”. E’ quanto rileva il Presidente dell’ABI, Corrado Faissola, nel suo discorso conclusivo all’assemblea annuale, precisando che dopo un biennio durissimo, quest’anno anche in Italia il prodotto tornerà a crescere. “Le potenzialità del nostro Paese restano notevoli, prosegue Faissola, dobbiamo esserne consapevoli; dobbiamo, soprattutto, metterle a frutto”. In questi anni difficili, sottolinea il Presidente dell’Abi l’industria manifatturiera ha complessivamente tenuto, grazie a ristrutturazioni importanti, che hanno diffuso innovazione tecnologica anche nei settori manifatturieri di tipo tradizionale. “In questi anni difficili, il nostro tessuto sociale, aggredito dalla crisi, è rimasto integro, aiutato dalla solidità patrimoniale delle nostre famiglie e da una rete di valori che continua ad aggregare”. “In questi anni difficili, evidenzia Faissola, il nostro sistema bancario è stato un baluardo di stabilità, con i suoi solidi rapporti di clientela, con i suoi diffusi legami territoriali, con il radicamento sia delle banche di minori dimensioni sia di quelle medie e grandi, frutto queste ultime di fusioni e aggregazioni di realtà spesso locali. Con la recente, necessaria, manovra di risanamento, il Governo ha segnalato la volontà di difendere la stabilità macroeconomica, di partecipare allo sforzo che i paesi dell’Area euro stanno facendo per stroncare manovre speculative nei confronti della moneta unica, di considerare la scelta dell’euro lungimirante e irreversibile”. “La nostra collaborazione con le Istituzioni e con le Associazioni di impresa è piena, sottolinea il numero uno dell’Abi, mira a creare le migliori condizioni perché crescano i progetti di investimento meritevoli e cresca con essi l’attività economica, l’occupazione, il reddito. Nessun altro sistema bancario al mondo ha tanto a cuore il destino delle proprie imprese e delle proprie famiglie quanto il nostro”. “Questo nostro modello di business ha ricevuto consensi ed elogi diffusi ed ha rappresentato un fondamentale pilastro del sistema economico italiano: perché continui a vivere ed affermarsi nell’interesse del Paese occorre che le regole che disciplinano la nostra attività siano coerenti e non lo penalizzino”. “Alle Autorità, prosegue Faissola, chiediamo di discutere, in un confronto sereno e strategico, tutti questi temi, affinché non sia penalizzata, con norme troppo pesanti e invasive, un’importante industria del Paese. Il Governatore Draghi ha evidenziato che le imprese sono oggi subissate da troppe regole. Ciò è vero in particolare per le banche che, ripeto, sono imprese: negli ultimi quattro anni il sistema finanziario è stato interessato da 330 provvedimenti normativi, 7 al mese!”. Nessuna industria, afferma Faissola, può lavorare a fronte di una produzione normativa così intensa e non sempre coordinata. “Se la nostra industria ha il diritto di rivendicare regole semplici, applicabili facilmente e a costi contenuti, essa ha anche il dovere di riconoscersi in valori alti e di esprimere, ogni qualvolta è chiamata a farlo, nel quotidiano, in tutte le realtà territoriali, comportamenti coerenti”.
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