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Crisi banche, Italia non è sola. Portogallo rischia crac

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NEW YORK (WSI) – Dalla scorsa settimana i fari dei mercati europei sono puntati sulle banche italiane. “Attanagliati da 360 miliardi di euro di crediti deteriorati, gli istituti di credito italiani dall’inizio dell’anno hanno perso anche il 60% del loro valore in Borsa e rischiano di mandare in bancarotta l’intero paese” si legge in un articolo di Business Insider, in cui si specifica che l’Italia non è da sola.

“All’inizio di questa settimana l’attenzione si è rivolta al Portogallo – e non solo perché ha vinto gli Europei 2016. Il caso dell’Italia ha ricordato al mercato l’instabilità del settore bancario portoghese, aggravata da un peggioramento del quadro macroeconomico del Paese” continua l’articolo.

Per Marc Chandler, responsabile per la strategia valutaria presso la Brown Brothers Harriman. “Il paese è alle prese con una crisi bancaria sistemica, la mancanza di un convincente piano di bilancio nel medio termine e il potere eccessivo del settore pubblico e privato”.

Lo stesso Fmi, lo scorso 30 giugno, aveva sottolineato in un report che “Il sistema bancario portoghese continua ad operare in un ambiente difficile”.

Qualche esempio. La Caixa Geral de Depositos del Portogallo ha bisogno di una iniezione di liquidità pari 5 miliardi di euro. La situazione non e’ migliore per la BCP, che si trova ad affrontare problematiche simili e potrebbero essere necessari circa 2,5 miliardi di euro, secondo stime di Barclays, per salvarla anche solo momentaneamente dalla crisi.

Tutto questo avviene in un contesto macro tutt’altro che semplice. Il Portogallo ha un debito pubblico che è di circa il 130% del prodotto interno lordo e alcuni analisti ritengono che rimarrà così alto almeno fino al 2020. Senza contare che il debito del settore privato in Portogallo è di gran lunga più alto rispetto a molti altri paesi europei, perfino più alto di quello italiano.

Banche Italia: quasi 17% dei crediti sono deteriorati
La percentuale dei crediti deteriorati in pancia alle banche, paese per paese, rispetto al totale dei prestiti iscritti a bilancio.

Fonte: Business Insider