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Credit Suisse: “Restiamo ottimisti su Piazza Affari”

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MILANO (WSI) – Archiviato il primo trimestre del 2014, anche per i mercati finanziari è tempo di bilanci. I primi mesi dell’anno hanno visto Piazza Affari registrare una performance brillante, con il Ftse Mib in progresso di circa il 14%. Un performance decisamente migliore sia del Dax30 tedesco, che dei listini a stelle e strisce. Se ci saranno nubi all’orizzonte o il rally proseguirà anche nei prossimi mesi lo chiediamo a Josè Antonio Blanco, responsabile investimenti del Credit Suisse.

Il 2014 sarà l’anno della ripresa anche per l’Italia?

Guardando ai fondamentali, vediamo sicuramente dei segnali di una robusta ripresa in gran parte del mondo. L’abbiamo già vista negli anni scorsi soprattutto negli Stati Uniti, mentre ancora l’Europa faticava ad uscire dalla crisi. Ora invece anche nel Vecchio Continente – e in Italia – gli indicatori si muovono in maniera più positiva. Tenendo conto del rendimento significativamente più scarso di quello che è stato per il resto dell’Europa, il mercato azionario italiano presenta sicuramente un maggior potenziale per i prossimi mesi. Restiamo perciò positivi per quanto riguarda Piazza Affari.

E per il resto dell’Europa?

Pensiamo che ci sarà una evoluzione positiva dei mercati europei in generale, soprattutto di quelli meno “difensivi”. In sostanza, più opportunità per Italia, Spagna e meno per la Germania. Ovviamente questo scenario non è esente da rischi: è vero che la ripresa è in atto, seppur ancora debole in Italia, ma basterebbe un segnale che indicasse un’inversione di rotta per intaccare in maniera negativa i mercati.

Quali segnali per esempio?

In particolare bisognerà prestare attenzione alle scelte in materia di politica monetaria, agli stress test condotti da parte della Bce, oltre a una serie indicatori sulla crescita ancora da verificare. E quello che rimane ancora un punto di domanda è l’impatto del rallentamento della crescita dei mercati emergenti sull’Europa e, solo in piccola parte, sugli Stati Uniti.

Quali opportunità ci possono essere nel segmento small-mid cap europeo?

Tendenzialmente la ripresa tende ad onorare le grosse società quotate e solo in un secondo momento a quelle più piccole. Scendendo più nel dettaglio a livello regionale, l’andamento sembra riflettere quello che abbiamo già detto a livello generale: cioè, che i mercati cosiddetti emergenti sono più interessanti in confronto, per esempio, al segmento small-mid cap tedesco, che ha già goduto di performance molto positive. In ogni caso è necessario sfruttare a pieno le capacità analitiche, perché i mercati stanno generando rendimenti positivi che stanno a loro volta consumando le opportunità d’investimento. E questo vale anche per le small-mid cap. È indispensabile quindi fare un’analisi a tutto campo ed essere flessibili: non avere solo posizioni long, ma anche posizioni short.

Insomma, è essenziale differenziare?

Esatto. Aggiungo, inoltre, che aldilà di indicare settori specifici, se non a livello macro-regionale, è opportuno andare ad esaminare nome per nome la società su cui investire. Ed avere, infine, la capacità di sfruttare determinate situazioni o attività interessanti, come, a nostro parere, nei prossimi mesi sarà l’M&A.

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