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Crac Pop Vicenza: Zonin interrogato dai PM

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VICENZA (WSI) – Guido Zonin, l’imprenditore vinicolo alla guida della banca Popolare di Vicenza per ben 19 anni, è stato interrogato dai pubblici ministero in merito all’inchiesta sulla crisi della banca berica.

Proprio Zonin, accusato di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, ha causato il dissesto della banca mettendo sul lastrico molti dei 118mila soci. Il modus operandi, accertato dai pm, consisteva nell’offrire prestiti a soci amici in cambio dell’acquisto di azioni della banca con garanzia di riacquisto o di un rendimento.

La banca in tal modo cresce realizzando così le ricapitalizzazioni del 2013 e del 2014 ma in contemporanea cresce il debito e negli ultimi due anni della gestione targata Zonin l’acquisto di azioni era diventato una richiesta da imporre a tutti i risparmiatori. Azioni che in pochi mesi sono crollate da 62,5 euro a dieci centesimi. Nel 2001 Bankitalia dispone un’ispezione sulla Popolare di Vicenza, la prima da quando Zonin è presidente e al centro degli accertamenti, i criteri con cui la Popolare ha valutato le azioni. Gli ispettori concludono la banca era caratterizzata da un “modello gestionale verticistico che limita l’attività del cda”. Figura apicale proprio Zonin. Da qui parte l’inchiesta della procura di Vicenza che indaga l’imprenditore. Ieri di fronte ai pm Luigi Salvadori e Gianni Pipischi, Zonin avrebbe parlato ma cosa ha detto ancora non si sa visto che, al termine dell’interrogatorio durato oltre quattro ore, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.