(9Colonne) – Venezia, 11 apr – Il Veneto sta prendendo molto male l’approvazione da parte del consiglio Comunale di Cortina del referendum per passare alla Provincia Autonoma di Bolzano. Ma ciò che più irrita i vertici della Regione è l’appoggio che i secessionisti stanno ricevendo dagli altoatesini. “Quello di Cortina – ha detto oggi l’assessore regionale alle politiche economiche ed istituzionali Fabio Gava – è solo l’ultimo tassello di una vera e propria emergenza disgregatrice nazionale, con l’aggravante del sostegno da parte di uno dei vertici istituzionali in causa, come la Provincia di Bolzano, che dice no ai fagioli di Lamon (forse perché loro puntano a Trento), ma sì ai soldi e alla fama di Cortina, alla faccia di presunte motivazioni storico-culturali che non stanno in piedi né per chi vuole andarsene, né per chi allarga le braccia per ricevere. La questione è meramente economica: la ricerca di nuovi privilegi per chi non li ha e la difesa di questi da chi li vede messi a rischio dal cammino federalista innescato e oramai irreversibile. Altrimenti non si capirebbe perché nemmeno tanto tempo fa in Alto Adige mettevano le bombe sotto i tralicci per passare all’Austria e oggi minano gli equilibri istituzionali di una Regione vicina e amica, e di un’intero Stato, per accaparrarsi la ricchezza e il prestigio della Perla delle Dolomiti”. Gava ricorda che il Veneto non è l’unica Regione interessata da questa situazione, e che ci sono “Comuni marchigiani che vogliono passare all’Emilia Romagna, Comuni piemontesi che puntano alla Valle d’Aosta e Comuni campani che sognano la Puglia”. “Questo vuol dire – conclude Gava- che Cortina fa notizia perché è Cortina, ma che il problema di un nuovo assetto fiscale nazionale in chiave federalista non è più rinviabile in assoluto, e che in questa battaglia il Veneto non può essere lasciato solo”.
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