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Coronavirus, microbiologo: 10 ragioni per rimanere ottimisti

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L’epidemia del coronavirus è un rischio che non va sottovalutato e che, come testimonia la reazione dei mercati in queste ore, non potrà che danneggiare l’economia globale.

Il governo italiano, alle prese con uno dei peggiori focolai al mondo, non ha potuto che inasprire le disposizioni per il rallentamento del contagio, consapevole della minaccia che il Covid-19 pone al sistema sanitario nazionale. Fatta questa premessa, non mancano buone ragioni per essere ottimisti sul fatto che la scienza darà molto presto una risposta efficace contro questo virus e a una velocità ben superiore rispetto ad eventi analoghi avvenuti in passato.
A delineare questo punto di vista è il professore in microbiologia Ignacio López-Goni, dell’università di Navarra. In un intervento pubblicato sul sito del World Economic Forum, Lopez-Goni ha indicato 10 ragioni per ritenere che il virus sarà sconfitto.

  1. Sappiamo che cos’è. Il virus è stato identificato molto in fretta. Se nel 1981 erano stati riportati i primi casi di AIDS e solo due anno dopi il virus HIV è stato riconosciuto come il responsabile, nel caso del Covid-19 (o meglio del virus SARSCoV2) sono bastate meno di due settimane. Nel decimo giorno dai primi casi è stato identificato il suo genoma. Tutto questo ha reso assai precoce l’avvio degli studi sul virus.
  2. Sappiamo come individuare il virus. “Dal 13 gennaio è disponibile un test per individuare il virus” ricorda Lopez-Goni. Effettuare una diagnosi, così, è stato possibile (quasi) da subito.
  3. La situazione sta migliorando in Cina. “Le forti misure di controllo e isolamento imposte dalla Cina stanno dando i loro frutti”, ha scritto Lopez-Goni. “Ormai da diverse settimane, il numero di casi diagnosticati ogni giorno sta diminuendo [in Cina]”.
  4. L’80% dei casi sono blandi. Come spesso ricordato, il coronavirus provoca sintomi rilevanti “solo” nel 14% dei casi, con gravi polmoniti – e nel 5% la situazione può rivelarsi critica o fatale. Secondo Lopez-Goni, comunque, il vero tasso di letalità potrebbe essere più basso di quello finora riportato.
  5. Si può guarire. “I guariti sono 13 volte di più dei morti”, ha ricordato Lopez-Goni, “e questa proporzione sta aumentando” a favore di chi riesce a cavarsela.
  6. I sintomi sono lievi nei bambini. “Solo il 3% dei casi avvengono in soggetti under20 e la mortalità sotto i 40 anni è solo dello 0,2%. I sintomi sono talmente lievi nei bambini che possono passare inosservati.
  7. Il virus può essere rimosso dagli ambienti. Come dimostrano le immagini viste dalla Cina e dalla Corea del Sud, con gli ampi interventi di sanificazione in tutti i luoghi pubblici, il virus può essere ripulito dalle superfici. E’ sufficiente una soluzione di alcol, acqua ossigenata e ipoclorito di sodio. E basta solo un minuto.
  8. La scienza è al lavoro in tutto il mondo. “Dopo appena un mese, c’erano già 164 articoli scientifici dedicati al coronavirus, disponibili su PubMed… questi lavori sono stati elaborati da circa 700 autori in tutto il pianeta”, ha affermato Lopez-Goni, “nel 2003, con l’epidemia SARS c’è voluto oltre un anno per raggiungere lo stesso numero di articoli”.
  9. Ci sono già prototipi di vaccini. “Sono già in corso più di otto progetti per la ricerca di un vaccino contro il nuovo coronavirus”, ha ricordato il microbiologo, affermando che la capacità di sviluppare nuovi vaccini non è mai stata più rapida.
  10. I farmaci antivirali sono in arrivo. Se i vaccini servono a prevenire, i farmaci antivirali sono la risposta quando ormai il contagio è avvenuto. “Ci sono già oltre 80 test clinici su trattamenti contro il coronavirus. Questi antivirali sono stati usati [in passato] per altre infezioni, sono già stati approvati e sappiamo che sono sicuri”.