Economia

Conti deposito, nell’ultimo anno gli importi “vincolati” si sono fatti più contenuti

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La quota relativa dei conti deposito di importo compreso fra i 15 e i 20mila euro ha subito una forte accelerazione, portandosi dal 20,4% al 35,8% fra gennaio e giugno 2019. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio sui conti deposito elaborato da ConfrontaConti.it sulla base dei dati relativi all’utilizzo del sito da parte degli utenti. Già nel secondo semestre del 2018 questa fascia aveva superato il 10% per la prima volta dal 2010.

A diminuire sono tutte le altre fasce dei conti deposito, in particolare quella relativa ai conti di importo superiore ai 50mila euro. Questi ultimi si sono portati al nuovo minimo storico al 24,4% dal precedente 30,4%, registrato negli ultimi sei mesi dello scorso anno.

“Un movimento che potrebbe riflettere gli effetti di una crisi prolungata, che costringe questa categoria di risparmiatori a intaccare il capitale”, afferma una nota di ConfrontaConti.it, “o il desiderio di puntare su altri mercati ritenuti altrettanto sicuri (come l’immobiliare) per cogliere l’opportunità del mix tassi bassi-prezzi bassi”.

Si riduce anche la quota dei conti deposito il cui importo è compreso tra i 20 e i 50mila euro (al 16,5% dal 19,6% del semestre a dicembre) e per quelli nella fascia 10-15mila (al 2% dal 2,4%). Segno negativo, poi, anche per i conti deposito più piccoli: al 12,7% dal precedente 16,1% per quelli tra 5 e 10mila e all’8,7% dall’11,1% quelli sotto i 5mila euro.

L’altra tendenza che emerge dai dati è la maggiore propensione ai Conti non vincolati, che permettono un più agevole rientro della somma depositata – a fronte di rendimenti inferiori.
La quota di questi particolari conti deposito è passata, nel primo semestre del 2019, dal 10,9% al 15,9%.