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Conte difende adesione italiana a Via della Seta: “intesa trasparente, mutui vantaggi”

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Dopo le critiche piovute nei giorni scorsi da Stati Uniti e Ue, il premier italiano Giuseppe Conte scende in campo per difendere l’adesione italiana alla Belt and Road Initiative cinese (Cri), ribattezzata la “Nuova Via della Seta”.

“Operiamo per un futuro di crescita e sviluppo e il memorandum con la Cina offre preziose opportunità per le nostre imprese”, ha detto Conte al Corriere della Sera sull’intesa con Pechino: il testo, “imposta la collaborazione in modo equilibrato e mutualmente vantaggioso”

Il premier esclude che alla fine possa non arrivare la firma: “Non ci sono ragioni ostative per non finalizzare il lavoro compiuto in questi mesi”.

“L’Italia – precisa Conte sulla questione – formalizza in modo trasparente la cornice entro cui avviare questa collaborazione”, “senza mettere minimamente in discussione la sua collocazione euroatlantica“.

Ai timori del vice Matteo Salvini sull’accordo, il premier risponde: “Nessun rischio di colonizzazione. Le ragioni della prudenza sono pienamente condivise all’interno del governo: la tutela della sicurezza nazionale, anche sul piano economico, è un valore fondamentale che intendiamo rafforzare”.

E agli Usa, per i quali potrebbe risultare ‘opaco’, risponde:

“Nessun rischio del genere, come si potrà constatare dalla lettura dell’accordo”.

Non è singolare rinviare sulla Tav e poi dire sì al progetto Via della Seta?, gli viene chiesto.

La Tav ormai è un’ossessione nazionale. Ci sono centinaia di cantieri sul territorio che possiamo far ripartire grazie al decreto legge che anticiperà la riforma del codice degli appalti. Già in settimana apriremo un tavolo con le Regioni, con Anci e con Ance per sbloccare le opere ferme in tutta Italia. Operiamo per un futuro di crescita e sviluppo e – aggiunge – il memorandum con la Cina offre preziose opportunità per le nostre imprese”.