Economia

Confindustria ANIE soddisfatta ok elettrodotto Sicilia-Calabria

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(Teleborsa) – La recente autorizzazione dell’ultimo tratto della linea elettrica a 380 kV “Sorgente-Rizziconi”, tra Sicilia e Calabria, siglata dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, soddisfa pienamente Confindustria ANIE. La cantierizzazione del più importante intervento previsto da Terna in Sicilia, 700 milioni di euro di investimenti, 2.000 megawatt di potenza, 105 km di lunghezza, di cui 38 in cavo sottomarino (record mondiale per cavi a corrente alternata), è infatti considerata da ANIE, che rappresenta le imprese elettromeccaniche attive in Italia, un’importante occasione per avviare quel piano di investimenti in infrastrutture tecnologiche di cui il nostro Paese ha così urgente bisogno. Il nuovo elettrodotto, la cui parte sottomarina è composta da un sistema di 6 cavi che andranno a triplicare il collegamento esistente tra Sicilia e continente (risalente al 1985), sarà completato nell’arco di 3-4 anni. Le attività di realizzazione dell’opera saranno in grado di occupare 200 persone ogni giorno nei cantieri e 70 imprese fra le società di costruzione di apparecchiature elettriche, i subfornitori e le imprese appaltatrici sia delle opere civili sia di opere elettromeccaniche nonché di quelle specializzate in lavori a mare. “Le recenti decisioni del Ministero dell’Ambiente – ha dichiarato il Presidente di Confindustria ANIE Guidalberto Guidi – consentono di fatto l’avvio di una delle più imponenti opere per la trasmissione dell’energia elettrica mai realizzate in Italia. Un intervento importante che auspichiamo possa essere di esempio per lo sblocco di quegli investimenti in infrastrutture tecnologiche ancora in attesa delle procedure autorizzative”. “L’apertura dei cantieri per il rafforzamento del collegamento elettrico tra Sicilia e Calabria – ha proseguito Guidi – consentirà l’ammodernamento e la messa in sicurezza di una parte della rete elettrica nazionale sinora molto in difficoltà, con ricadute positive sulle imprese attive in Italia, in perdurante sofferenza per la crisi economica. È irrinunciabile il contributo che gli investimenti infrastrutturali possono offrire come straordinario volano di crescita per l’industria e per la competitività del Paese”.