(Teleborsa) – Confapi e Confimprese Italia (l’associazione delle microimprese confluita lo scorso anno in Confapi) propongono un nuovo sistema contrattuale a misura di piccola azienda. Lo si legge in una nota. Si tratta di un’iniziativa totalmente inedita, visto che nel panorama italiano mancano contratti dedicati esclusivamente alla mini impresa, nonostante rappresenti il 95% della nostra economia e impieghi il 51% dei lavoratori totali. Spazio alla formazione, all’inserimento dei giovani e alla sicurezza nella proposta Confapi-Confimprese Italia, per un contratto collettivo nazionale davvero strategico, in grado di tutelare sia l’imprenditore che il lavoratore, valorizzando la sua professionalità e sostenendo i nuclei familiari monoreddito. Una piattaforma trasversale, che possa cioè rappresentare tutti i settori produttivi e che abbia tutte le caratteristiche di quelle attualmente in vigore, ma in versione “economica”. Infatti gli oneri contrattuali previsti dai normali Ccnl sono difficilmente sostenibili per le microimprese, dotate, come è comprensibile, di minori risorse economiche rispetto alle aziende più strutturate. “E’ tempo di avviare un sistema di relazioni industriali pienamente maturo e quindi capace di sostenere tutti i protagonisti dell’universo economico italiano – commenta Paolo Galassi, Presidente di Confapi – Le PMI e le microimprese in particolare hanno sofferto pesantemente della congiuntura sfavorevole, bisogna perciò dotarle di strumenti efficaci per renderle più forti ed evitare che finiscano col disperdere il patrimonio di figure professionali e competenze che rappresentano la loro storia e il loro futuro. Per questo, soprattutto nelle micro imprese, la valorizzazione della persona è al centro della nostra proposta: il capitale umano è il primo bene in un’azienda di piccole dimensioni perché imprenditore e lavoratore operano fianco a fianco, condividendo valori e obiettivi, nell’ottica di una crescita comune”. “La proposta per un nuovo contratto dedicato alla microimpresa è pensata per un contratto del lavoro e per il lavoro, in un contesto dove imprenditori e dipendenti sono sempre più collaboratori dell’attività d’impresa. Tutele ed opportunità devono rivolgersi ad entrambi i ruoli. In generale, poi, la microimpresa, quale spina dorsale dell’economia italiana, deve avere un riconoscimento statutario, che la iscriva nella Costituzione materiale del Paese” propone Guido D’Amico, Presidente di Confimprese Italia. I contenuti della proposta Confapi-Confimprese Italia sono stati illustrati oggi nel corso della tavola rotonda: “I contratti delle microimprese, quali prospettive”, alla presenza anche di rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e di alcuni esponenti del mondo politico ed economico.
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