
Le compravendite immobiliari nelle grandi città hanno marciato in ritardo nel primo semestre rispetto ai ritmi osservati su scala nazionale, con poche eccezioni. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate elaborati dal Centro studi Tecnocasa, le compravendite sono aumentate del 6,1% nei primi sei mesi dell’anno, mentre l’incremento per le grandi città è stato del 2,4%. Nei centri più importanti, ha precisato Tecnocasa, si è osservato anche un aumento dei prezzi dello 0,9% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, in particolare per l’aumento della domanda a fronte di abitazioni meno numerose fra le “tipologie di qualità per posizionamento e stato di conservazione”.
A trainare il mercato immobiliare delle grandi città è soprattutto Bologna: il copoluogo emiliano ha sperimentato un incremento nel primo semestre del 12,3% (doppiando l’incremento registrato su scala nazionale), seguita da Milano (+8,5%) e Roma (+6,9%). Gli altri principali capoluoghi italiani hanno visto un incremento delle compravendite inferiore alla media nazionale, quando non un vero e proprio arretramento. In quest’ultima categoria spicca Firenze, le cui compravendite immobiliare sono diminuite del 7,3%, seguita da Verona (-2,9%) e Napoli (-2,3%).
Per quanto riguarda le tipologie di abitazione più ricercate “vince” il trilocale, con il 40,0% delle richieste nelle grandi città, ad eccezione di Milano dove prevale il bilocale, che rappresenta il 45,1% delle richieste.
“Nel 2019 il mercato immobiliare registrerà volumi in linea con quelli del 2018 e un’ulteriore ripresa dei prezzi nelle metropoli “tra +1% e +3%”, scrive il Centro studi Tecnocasa nelle sue previsioni, “le realtà più piccole e intermedie, come i comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia, risulteranno dinamiche in termini di transazioni ma piuttosto stabili a livello di valori, con una possibile eccezione della prima cintura delle grandi città, influenzata dall’andamento di queste ultime”.