Investitori cinesi “stanno studiando la possibilità di comprare, tra virgolette, porti” in Italia per far arrivare direttamente sul nostro continente i prodotti del colosso asiatico. Lo afferma ieri Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia Cina, a margine di un incontro di presentazione del programma 2007 della stessa fondazione, aggiungendo che l’interesse sarebbe per “la gestione” di uno scalo marittimo “dell’Italia centro-meridionale”. Per Romiti quindi il nostro Paese “deve attrezzarsi” per dotare i suoi porti “di infrastrutture di collegamento” che possano servire a collegare poi i porti all’Europa Centro-Settentrionale, perché bisogna che i produttori cinesi capiscano “che è inutile fare il periplo dell’Africa per portare le loro merci in Europa e che per loro è conveniente utilizzare l’Italia come piattaforma logistica”. Intanto alcuni dei punti principali del programma della Fondazione Italia-Cina per il 2007 sono gli incontri tra compratori cinesi e produttori di vino italiani, una mostra su Gengis Khan e i tesori dei Mongoli e i Giochi olimpici per disabili al Centro stile italiano di Shanghai. Romiti, affiancato dal presidente dell’Associazione Imprese Cinesi in Italia, Yang Xuepeng, siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione creata nel 2003 per sviluppare i rapporti tra il nostro Paese e la Repubblica Popolare, il Paese più popoloso del mondo. Il programma del 2007 prevede ad aprile un concerto dell’orchestra sinfonica di Xiamen al Parco della Musica di Roma; a maggio la trasmissione on-line di database di curricula vitae di cinesi, destinati alle imprese italiane che operano in Cina; a giugno l’organizzazione di incontri per la collaborazione tra Pmi italiane e cinesi, la visita in Cina di parlamentari europei di nazionalità italiana e un seminario su Internet e le nuove tecnologie in Cina; a luglio è prevista una missione di distributori di vino cinesi in Italia, dove incontreranno i produttori. Romiti presenta anche il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione, che vede, oltre a Xuepeng, la presenza delle principali banche italiane: nel board siedono il responsabile della Direzione rete estera di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Cuccurese, i presidenti di Capitalia e di Mps, Cesare Geronzi e Giuseppe Mussari, il vice direttore generale di Unicredit, Vittorio Ogliengo. Tra gli altri, nel consiglio siedono anche l’amministratore delegato delle Generali, Sergio Balbinot, il presidente della Bracco, Diana Bracco, il vice presidente del gruppo Fiat, John Elkann, l’amministratore delegato di Impregilo, Alberto Lina, e il vice presidente Rothschild Europe, Franco Bernabè.
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