Ispezioni in tutta la Cina sull’uso di sostanze nocive, la compilazione di una lista nera di chi viola le regole e una campagna educativa per i coltivatori cinesi. Lo ha promesso il vice direttore dell’Ufficio per la Pesca del ministero dell’Agricoltura, Chen Yide, per certificare la qualità degli alimenti di origine marina. Il vicedirettore del ministero dell’Agricoltura ha poi dichiarato anche che “nonostante i progressi degli ultimi anni, residui nocivi sono ancora presenti in qualche in qualche prodotto ittico proveniente da un numero veramente esiguo di coltivazioni”. Il funzionario ha poi elencato le misure che il ministero intende adottare: ispezioni alle aziende che allevano pesci per impedire l’uso di sostanze proibite; istituzione di un archivio di chi viola le leggi in materia; accelerazione nella ricerca su nuovi tipi di sostanze nocive e adeguati vaccini; informare gli allevatori sui nuovi standard richiesti; portare la Cina al livello degli standard internazionali. Le misure vengono annunciate dopo che gli Stati Uniti hanno proibito l’importazione di cinque tipi di cibi di origine marina per la presenza di residui di sostanze illegali nei pesci: misura, questa, che Chen ha definito “ingiusta e antiscientifica”.
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