PECHINO (WSI) – L’effetto della frenata dell’economia cinese e del rischio di uno scoppio di una bolla nel settore finanziario ‘ombra’ incomincia a frsi sentire in tutta l’Asia.
Le banche del continente stanno assistendo a un rapido deterioramento delle attività creditizie, mentre le banche del settore ombra cinese hanno chiesto un piano di aiuti pubblici al governo per scongiurare una serie di default a catena.
Il rallentamento dell’economia cinese e i timori per la domanda dopo la svalutazione massiccia dello yuan stanno riducendo le attività commerciali aziendali e colpendo duramente i gruppi che hanno preso in prestito somme di denaro cospicue dalle banche.
La crisi dell’economia sta avendo un impatto molto negativo sul settore bancario, Di 23 banche asiatiche non cinesi, tutte tranne 6 hanno registrato un incremento dei prestiti inesigibili nella prima metà del 2015.
Dopo un periodo di livelli relativamente contenuti di non-performing loans (NPL), “i risultati del secondo trimestre mettono in evidenza una fase difficile per le banche asiatiche in merito ai prestiti insolventi”, sottolinea a Reuters Josj Klaczek di JP Morgan.
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Sui mercati la Borsa cinese ha perso ieri il 6% e oggi a un certo punto nella mattinata, prima di mettere a segno un bel rally, lasciava sul campo anche il 5%.
Dopo un’iniezione di liquidità enorme da 120 miliardi di yuan, la maggiore da gennaio dell’anno scroso – il debito marginale alla Borsa di Shanghai è sceso per la prima volta in otto giorni. Il margin debt dice quanto denaro viene preso in prestito dagli operatori di un determinato mercato per acquistare attività finanziarie.
(DaC)