Economia

Churchill e l’importanza delle protezioni assicurative, una perla del passato che rivive con l’AI

Sempre più spesso si sente parlare di intelligenza artificiale, una tecnologia che sta rivoluzionando un po’ tutti i settori, e che ovviamente sta avendo i suoi impatti anche nella comunicazione. Oggi sfruttiamo questa innovazione per agganciarci all’attualità, grazie a un concetto espresso a suo tempo dal noto leader politico britannico Winston Churchill, il quale nell’ottica di difesa del proprio Paese ha sempre guardato con grande interesse al mondo delle assicurazioni.

La perla di Churchill

In quest’ultimo periodo abbiamo spesso raccontato come in Italia, la situazione sia tutt’altro che serena, in quanto i cittadini preferiscono tenere i soldi fermi sul conto corrente piuttosto che sottoscrivere delle polizze assicurative. Una scelta deleteria, come abbiamo visto coi tanti danni causati dal maltempo di recente nel nostro Paese. Churchill, da statista navigato qual’era già allora aveva una view di lungo periodo chiarissima, e ha così lanciato un messaggio inequivocabile ai risparmiatori britannici.

I rischi dell’AI

Con questo nuovo format video, fruibile in esclusiva sul nostro canale TikTok, puntiamo a ridare vita a concetti senza tempo, come quelli espressi in questo caso dal politico inglese sulle assicurazioni. Lo facciamo anche per ribadire quelli che sono i rischi dell’intelligenza artificiale, che non può essere lasciata a “briglie sciolte”, vista anche la potenza comunicativa che è in grado di scatenare, ma ha sempre e comunque bisogno di moderatori umani che la guidino al meglio.

Insomma, l’importanza dell’assicurativo e l’attenzione all’intelligenza artificiale sono i due concetti chiave che vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori oggi. Perché l’AI è uno strumento potente, che non va manipolato a proprio piacimento, ma almeno a nostro avviso va utilizzato per dare maggiore efficacia a messaggi che sono già stati lanciati. Un po’ come prendere la pagina di un libro e animarla, senza l’interpolazione di un regista.