Economia

Chi sono gli incappucciati della finanza

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Chi sono gli incappucciati della finanza

“Lei è un incappucciato della finanza. Lei insiste a definire l’euro irreversibile. Anche per la DDR il muro lo era ma non aveva fatto i conti con la disperazione della gente” .

E ancora: Lei è qui per chiudere quel processo di svendita cominciato con le privatizzazioni del Britannia… Lei è qui per consegnare gli italiani al mangiafuoco dei mercati. Si può togliere il cappuccio, ormai lei è il governatore dell’Italia”.

Così Gianluigi Paragone, ex M5S, ora senatore del gruppo Misto, rivolgendosi al premier Mario Draghi nell’Aula del Senato, poco prima del voto sulla fiducia al governo.

Un attacco, quello del senatore di Italexit, censurato dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati:

“Occorre usare terminologie più adeguate al rispetto di quest’aula. Il nostro vocabolario è molto ricco, quindi lei può usare parole rispettose”, dice la presidente del Senato.

Incappucciati della finanza: chi sono

“Contro gli incappucciati della finanza” è il saggio dell’economista e accademico keynesiano Federico Caffé,  mentore di Mario Draghi, dove sono raccolti gli articoli di Federico Caffè scritti per Il Messaggero e L’Ora tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, fino alla vigilia della sua scomparsa, nell’aprile del 1987.

Questa raccolta comprende alcuni saggi critici relativi alla mancata ricostruzione del secondo dopoguerra: un disegno di programmazione democratica e partecipata dal basso a cui il professore dette un importante contributo come capo di gabinetto di Meuccio Ruini, ministro nel governo Parri.

Un intuizione che fu però messa da parte per far spazio al disegno neoliberista e conservatore di “liberalizzazione senza programmazione”.