Il 2010 dovrebbe chiudersi con un valore delle case americane inferiore di $1700 miliardi rispetto a un anno prima. La stima e’ del sito Internet specializzato nell’immobiliare Zillow.
La flessione dell’anno che sta per terminare e’ piu’ grande del 63% rispetto ai $1000 miliardi andati in fumo nel 2009. Il valore totale “bruciato” rispetto al picco del settore nel 2006 e’ di $9000 miliardi.
Sebbene i benefici fiscali abbiano sostenuto il comparto nella seconda meta’ del 2009 e nei primi sei mesi del 2010, il valore delle abitazioni ha continuano a perdere slancio nel resto dell’anno. Almeno $700 miliardi di valore sono stati persi da gennaio a giugno contro i $1000 miliardi della seconda meta’ del 2010 stimati da Zillow.
“Gli incentivi da parte del governo possono solo temporaneamente sostenere il mercato, che trovera’ il suo naturale equilibrio tra domanda e offerta”, ha spiegato il capo economista del sito web Stan Humhries. L’equilibrio non significa pero’ necessariamente un miglioramento. “Sfortunatamente con i pignoramenti ai massimi storici non sembra affatto che la prima parte del 2011 porti con se’ un po’ di sollievo”, ha aggiunto.
Solo il 24% dei 129 mercati monitorati da Zillow hanno registrato un aumento delle valutazioni degli immobili quest’anno. Nel complesso nell’area metropolitana di Boston c’e’ stato un +$10.8 miliardi mentre a San Diego +$10.2 miliardi. Le zone che soffrono di piu’ includono New York City (-103.7 miliardi) e Los Angeles (-$38.6 miliardi).
La perdita di valore degli immobili Usa spinge gli americani sempre piu’ “under water”, ossia in maggiori difficolta’ nel pagamamento del mutuo. Nel terzo trimestre 2010 il 23.2% dei possessori di una casa si e’ ritrovato a pagare un mutuo piu’ alto rispetto all’effettivo valore dell’immobile. Era il 21.8% nel 2009.