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Casa farmaceutica pronta a fornire medicinale anti Ebola

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NEW YORK (WSI) – La Sarepta Therapeutics (SRPT), casa farmaceutica americana, è pronta a fornire il suo farmaco contro l’Ebola, qualora il governo degli Stati Uniti lo richiedesse.

Famosa per l’eteplirsen, un farmaco per la distrofia muscolare, in passato, come riporta Barrons, avevano messo a punto un trattamento specifico per l’Ebola che aveva avuto successo, nella lotta contro la malattia, nei primati.

Lo sviluppo del farmaco però si era fermato due anni più tardi, quando finirono i finanziamenti da parte del governo, ma Sarepta ancora oggi ne possiede abbastanza per il trattamento su poche decine di pazienti. Inoltre avrebbe mostrato tassi di sopravvivenza del 60% al 80% nei primati.

L’amministratore delegato di Sarepta, Chris Garabedian, ha dichiarato: “Il nostro programma era stato interrotto a causa dei tagli nel bilancio. Siamo comunque incoraggiati dai dati che abbiamo elaborato dopo i test sui primati non umani”.

Il farmaco in questione sarebbe progettato per combattere l’Ebola legandosi all’RNA del virus e sopprimendo la replicazione virale. Sarepta ritiene che questo trattamento permetterebbe al sistema immunitario, di una persona infetta, di riuscire a difendersi sconfiggendo il virus. L’Ebola agisce in modo estremamente rapido e può sopraffare il sistema immunitario umano, portandolo alla morte.

Intanto la Banca mondiale ha deciso di stanziare 200 milioni di dollari per aiutare Guinea, Liberia e Sierra Leone nel loro tentativo di contenere l’epidemia di ebola: è quanto si legge in un comunicato emesso da Washington.

Il presidente della Banca mondiale, Jim Yong Kim, ha espresso la sua preoccupazione affermando che “numerose vite saranno in pericolo se non si riuscirà a fermare l’epidemia di ebola”.

La decisione formale sullo stanziamento di questo contributo sarà annunciata a fine settimana, ha spiegato il vice presidente della Banca Mondiale con delega per l’Africa, Makhtar Diop.

La febbre emorragica ha già ucciso 887 persone nell’Africa dell’Ovest, secondo l’ultimo bilancio dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
(TMNews)