*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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(WSI) – Finanziarsi in yen per acquistare asset in valute più remunerative di almeno cinque volte e destinare il guadagno all’investimento azionario. Sembra funzionare il meccanismo messo in piedi nel corso dell’ultimo anno, e finchè lo yen non troverà una base di supporto da cui ripartire, il carry trade potrà continuare a produrre i suoi effetti. Operativamente, il carry trade non è certamente una pratica accessibile ai piccoli risparmiatori. Ma sapere che ci sono degli strumenti facilmente negoziabili, in grado di replicare i diversi anelli della catena, può essere utile anche per chi desidera solamente sfruttare gli alti tassi di interesse garantiti dai depositi monetari in valuta o replicare le performance rialziste dell’equity.
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Il primo step può essere replicato con i Valuta Plus , certificati di investimento che consentono con importi minimi ( sono stati tutti emessi a 100 euro nominali), di partecipare linearmente alla crescita di un deposito monetario in valuta, remunerato quotidianamente sulla base dei tassi d’interesse interbancari del paese di riferimento. Sedici sono i depositi su cui è possibile investire ma in questa occasione ci soffermeremo su cinque di questi: il primo è per l’appunto lo Yen, paga un tasso di interesse dello 0,44% annuo e pertanto, alla luce del progressivo deprezzamento della valuta, il valore del deposito ( e quindi del certificato) è ben al di sotto dei 100 euro ( 85,30 in lettera).
Di diversa entità sono invece i rendimenti proposti dal dollaro americano ( 5,152%) e quello neozelandese ( 7,305%). La star del segmento è senza dubbio la Lira turca: anche grazie ad una corretta politica monetaria, il Paese sta garantendo una sostanziale stabilità del tasso di cambio ( anzi, la Lira si è anche apprezzata nei confronti dell’euro nell’ultimo trimestre) e così il 17,5% di tasso interbancario ( 15,5% al netto dello spread applicato dall’emittente),sta consentendo al certificato di segnare una performance del 21% dall’emissione avvenuta poco meno di 10 mesi fa. Nonostante il più che discreto rendimento interbancario, non è invece finora riuscito ad avvicinarsi ai livelli di emissione l’ultimo Valuta Plus della nostra selezione, quello sul Rand sudafricano.
Una nuova valida opportunità per seguire il mercato monetario è rappresentata dall’ultima emissione di Bayerische Hypo und Vereinsbank (HVB), l’emittente di prodotti derivati del Gruppo Unicredit. FX Index Collar ( questo il nome commerciale) è un certificato di investimento a capitale interamente protetto,che al termine dei due anni di durata riconosce il 68% della performance positiva dell’indice sottostante fino ad un guadagno massimo del 18%. Sottoscrivibile con un importo minimo di 100 euro fino al 20 agosto presso la rete Unciredit Private Banking, l’FX Equity Collar permette di partecipare alle variazioni positive del BestZins Welt (Performance), un indice espresso in euro, che riflette le variazioni di un deposito monetario in valute , selezionate tra 22 valute mondiali sulla base del migliore differenziale tra il tasso di interesse e il tasso di riferimento EONIA alla stessa data. Al termine del periodo di collocamento, l’FX Collar verrà quotato sul circuito Euro TLX. Codice ISIN DE000HV2J9T5
E’ dunque chiaro come sia lo yen a mettere in moto tutto il processo di trading. Solo negli ultimi sei mesi, il certificato con leva emesso da Abn Amro per puntare sul rialzo dell’euro nei confronti dello yen, ha prodotto un rendimento superiore al 80%. Per chi volesse dar fiducia alla valuta nipponica, almeno per un rimbalzo di breve-medio termine ( i leverage sono certificati adatti anche per l’intraday), è quotato al SeDeX un solo Minishort, ovvero un certificato Minifuture con facoltà ribassista sul tasso di cambio euro/yen: offre una leva lorda ( quindi non veritiera al centesimo) del 15% e quindi offre l’opportunità di amplificare notevolmente i movimenti del sottostante, apprezzandosi in caso di discesa del cambio e perdendo valore in caso di rialzo con uno stop loss alle perdite fissato al livello di 174,307 yen per euro.
L’ultimo anello della catena interessa l’indice azionario più rappresentativo a livello globale e cioè lo S&P500 americano. Credere ad ulteriori rialzi dopo il record di questi giorni sembra arduo, ma come si diceva, finchè il fenomeno dura, vale la pena continuare a crederci. Tre le proposte selezionate tra le molte quotate sul SeDeX: una è con leva, amplifica i movimenti rialzisti dell’indice per circa 7 volte ( lorde) e ha uno stop loss level a 1375 punti ( ricordiamo che questo livello varia il giorno 15 di ogni mese). Gli ultimi due sono dei Benchmark , ma uno di questi agisce al suo esatto contrario essendo un Reflex Short.
In pratica il certificato si apprezza, nella medesima misura della variazione dell’indice americano,se le quotazioni si dirigono verso il basso e si deprezza se le quotazioni continuano ad essere spinte verso l’alto. Lineare è invece la replica del Benchmark di Goldman Sachs: da segnalare , riguardo questi due certificati, una possibile opportunità di arbitraggio causata da un prezzo decisamente a sconto del Reflex Short. L’operazione potrebbe portare, a meno di sorprese inattese, a chiudere contemporaneamente le due posizioni a ridosso della scadenza del 21 dicembre 2007: dai livelli attuali, il Reflex Short sembra infatti incorporare uno sconto prossimo al 10%.
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