(Teleborsa) – “Le ripetitive accuse di Adusbef e Federconsumatori su presunte speculazioni sui prezzi dei carburanti sono palesemente infondate e finalizzate esclusivamente ad un facile consenso della pubblica opinione soprattutto nell’imminenza di periodi festivi”. Lo sostiene l’Unione Petrolifera sottolineando che “insistere sull’errata correlazione tra prezzo del greggio e prezzo dei carburanti dimostra la volontà di rifiutare aprioristicamente i riferimenti in uso in tutti i paesi europei per l’adeguamento dei prezzi”. “Se infatti ci si soffermasse un momento a registrare le variazioni intervenute nelle quotazioni internazionali della benzina e del gasolio tra il mese di marzo ed il mese di gennaio si vedrebbe che il prezzo industriale della benzina, escluse le tasse, è cresciuto di 4,4 centesimi di euro rispetto ad una crescita delle quotazioni internazioni pari a 4,7 centesimi di euro. Altrettanto vale per il gasolio aumentato di 3,7 centesimi rispetto ad un aumento delle quotazioni internazionali di 3,9 centesimi”. “L’assoluta coerenza di comportamento con l’andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti, continua l’UP è comprovato da un differenziale con i Paesi dell’area euro mantenutosi, nel periodo considerato, sul valore medio degli ultimi due anni (3,7 centesimi di euro per la benzina e 3,5 per il gasolio) e addirittura sceso a 2,6 per la benzina e 2,7 per il gasolio nell’ultima settimana”. “Ogni altra affermazione rappresenta un facile pretesto per innescare polemiche pretestuose quanto inutili” conclude l’UP.
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