(Teleborsa) – “Dopo due settimane consecutive in cui l’industria petrolifera ha diminuito il margine rispetto alle variazioni internazionali, nella settimana appena trascorsa, i prezzi internazionali sono aumentati di +0,006 euro/litro per la benzina li ha in parte recuperati. Il prezzo alla pompa Italia, si legge nella nota di FIGISC, è rimasto inalterato (se si eccettua un quasi irrilevante -0,001 euro/litro per la benzina), mentre il mercato internazionale ha marcato una flessione di 2,2 euorcent/litro per la benzina e di 0,8 per il gasolio”, afferma Luca SQUERI, Presidente Nazionale FIGISC CONFCOMMERCIO, che per i prossimi giorni prevede ancora una certa stabilità dei prezzi: “Le quotazioni del greggio stanno lentamente arretrando verso gli 80 dollari/barile. Sulla base delle chiusure del mercato internazionale dei prodotti lavorati negli ultimi giorni e giovedì 21 ottobre si ritiene che i prezzi nei prossimi giorni possano diminuire mediamente nell’ordine di 1,5 – 2,0 eurocent/litro”. Per quanto riguarda gli ultimi sette giorni, le quotazioni del greggio sono aumentate di poco meno di mezzo euro/barile, parallelamente ad un deprezzamento del cambio, sceso da 1,40 a 1,39 dollari per 1 euro. Sul mercato interno, i prezzi alla pompa non hanno fatto registrare variazioni (se non un modestissimo -0,001 per la benzina), contro variazioni delle quotazioni Platt’s del prodotti finiti, rispettivamente di -0,022 e di –0,008 euro/litro. Nel panorama europeo dei prezzi, l’Italia – in una classifica decrescente dal prezzo più caro a quello meno caro – scende dal settimo al sesto posto per il prezzo del gasolio e si mantiene al nono posto per il prezzo della benzina.
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