Economia

Bundesbank di nuovo contro Mario Draghi: stavolta sull’Unione bancaria

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Roma – Torna a parlare Jens Weidmann, il falco tedesco numero uno della Bundesbank e membro del Comitato esecutivo della Bce, noto per aver tentato di ostacolare più volte i programmi della Bce, in particolare quello annunciato a settembre da Mario Draghi e relativo al piano di acquisto illimitato di titoli di stato.

Questa volta, la sua critica colpisce l’Unione bancaria che, ammette, se realizzata in modo appropriato potrà rafforzare la stabilità dell’Unione monetaria, ma che è anche lo “strumento sbagliato per risolvere la crisi”.

In un articolo scritto sul quotidiano tedesco Handelsblatt, Weidmann ha posto l’accento sulla necessità non tanto di rendere operativa l’Unione bancaria, quanto sul bisogno di fissare delle regole a priori.

In linea con altri falchi tedeschi, Weidmann afferma che ci sono ancora questioni da risolvere sul tema, tra cui l’individuazione delle banche che dovrebbero essere controllate dalla Bce e il potenziale conflitto di interesse che si verrebbe a creare se il comitato di controllo degli istituti fosse creato in seno all’istituto di Francoforte.

Per questo, spiega Wiedmann, “l’Unione bancaria deve essere fatta senza fretta, non ha nessun senso correre per costruire qualcosa sulla sabbia”.