Mercati

Bund, un bagno di sangue: peggiore settimana dal 1998

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ROMA (WSI) – La previsione di Bill Gross si è (auto)avverata. È stata una settimana incredibilmente negativa per i Bund e per il mercato obbligazionario in genere.

I titoli tedeschi hanno visto il rendimento decennale passare dallo 0,5% all’1%. Fino a poco tempo fa il tasso era sceso anche fino allo 0,07%. Ora la settimana si dovrebbe chiudere con i cali più pesanti dal 1998 per i prezzi dei titoli di Stato della locomotiva d’Europa. Al momento il tasso di riferimento scambia allo 0,8327% (-0,2652%).

Il paradosso è che in tale contesto i junk bond sono diventati un bene rifugio. Per gli investitori nei bond societari, per lo meno, i titoli ad alto rischio stanno garantendo ritorni da investimento che non si vedevano dal 2009.

Lo slittamento dei Bund riflette una grande incertezza sul futuro dell’economia mondiale ed europea. Mario Draghi ha parlato di una maggiore volatilità a cui gli operatori di mercato si devono rassegnare nel reddito fisso. Ma le banche centrali hanno un ruolo in tutto questo.

Federal Reserve, Bank of Japan, Bce e altri istituti centrali hanno inondato il sistema finanziario di 10.700 miliardi di dollari (dati risalenti a inizio anno forniti da Merrill Lynch), ma non è bastato.

Dopo otto anni dallo scoppio della crisi subprime, che si è dilagata a macchia d’olio dagli Stati Uniti all’Europa e al mondo intero, la crescita economica è ancora fiacca, nonostante gli sforzi enormi dei banchieri centrali. Solo i mercati hanno festeggiato. I fondamentali economici rimangono deludenti.

(DaC)