Le telecomunicazioni bulgare (Btk) stanno per essere rivendute a un prezzo di quasi dieci volte superiore a quello pagato per l’acquisto tre anni fa, al momento della loro privatizzazione, dalla holding austriaca Viva Ventures. Lo ha affermato ieri il quotidiano di Sofia Sega (Ora). La società Btk è stata venduta nel 2004 dal governo di Simeone di Sassonia Coburgo-Gotha per 230 milioni di euro alla Viva Ventures che fa parte del fondo americano Advent International. “Forse per incompetenza o inettitudine, i nostri politici anche questa volta non sono riusciti a difendere gli interessi dello Stato: come è possibile che tre anni fa la Btk è costata poco più di 200 milioni di euro, mentre adesso la si vuole rivendere per quasi 2 miliardi di euro?”, scrive il giornale. Giorni fa, infatti, è circolata la notizia che Viva Venture intende rivendere Btk. Secondo l’agenzia d’informazione bulgara Investor.bg, uno dei candidati all’acquisto sarebbe la società di assicurazioni americana Aig, che intenderebbe offrire tra 1,7 e 1,9 miliardi di euro. Tra gli altri candidati vi è il gruppo Texas Pacific Group-Warberg Pincus, nonché la Oger Telecom di Dubai, che possiede il 55 per cento del capitale delle telecomunicazioni turche, Turk Telekom, e di cui è azionista anche Telecom Italia. Intanto la Commissione europea si prepara a passare alla seconda fase della procedura di infrazione nei confronti della Germania nell’ambito dell’iniziativa legale avviata lo scorso 26 febbraio contro la cosiddetta vacanza normativa concessa da Berlino alla Deutsche Telekom. L’Esecutivo Ue “ha deciso di inviare nei prossimi giorni” alle autorità tedesche “un parere motivato”, dice Martin Selmyr, portavoce della commissaria Ue alla Società dell’informazione e dei media, Viviane Reding. Come noto, il parere motivato rappresenta l’ultima tappa della procedura di infrazione prima di arrivare alla Corte di giustizia europea. Bruxelles ha invitato più volte in passato la Germania a non adottare la legislazione che concede a Deutsche Telekom la vacanza normativa, nonostante la sua posizione dominante sul mercato della banda larga in Germania. In particolare, la procedura di infrazione riguarda alcune modifiche della legislazione tedesca in materia di telecomunicazioni entrate in vigore di recente. Queste modifiche, proposte dal Governo tedesco nella primavera del 2006, avrebbero l’effetto di sottrarre alla concorrenza la rete per l’accesso veloce a Internet di Deutsche Telekom, proprio come ha chiesto l’operatore storico tedesco. Una vacanza normativa, questa, che sarebbe concessa senza consultare né Bruxelles, né le autorità di regolamentazione di altri Stati membri, come impone invece la legislazione Ue in materia di telecomunicazioni per garantire la trasparenza e un migliore funzionamento del mercato interno.
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