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Bufera su Trump: suoi uomini chiave accusati di maxi-frode fiscale

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Una nuova bufera travolge l’amministrazione Trump nell’ambito delle indagine Russiagate. Il procuratore speciale Robert Mueller ha emesso nuovo capi di accusa verso due ex dirigenti della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort e Robert Gates.

Nelle 41 pagine del provvedimento, emergono  32 capi di accusa che vanno dalla  frode fiscale alla frode bancaria. In particolare – riportano alcuni media americani – Manafort avrebbe riciclato 30 milioni di dollari.

I capi di imputazione aggravano la posizione di Manafort che già deve difendersi anche dall’accusa di riciclaggio e di false dichiarazioni in relazione all’attività di lobbying per il governo ucraino.

Tra le 41 pagine del provvedimento di Mueller, si legge che Manafort e Gates tra il 2006 e il 2015 hanno agito come “agenti non registrati di un governo straniero e di partito politici stranieri“. In particolare – si legge – del governo e del presidente dell’Ucraina. Un’attività che avrebbe generato decine di milioni di dollari di reddito. In totale più di 75 milioni di dollari sarebbero transitati attraverso i loro conti offshore.

Manafort con l’assistenza di Gates – si legge nei capi di accusa – ha riciclato più di 30 milioni di dollari, trasferiti in conti esteri tra Cipro e le Seychelles per arrivare a Saint Vincent e Grenadine.