Economia

BTP a 7 anni e BTP€i a 30 anni: chi ha comprato la fetta più grande

Non si fermano le aste dei titoli di stato da parte del Tesoro. Il MEF ha reso noti i risultati di una emissione tramite sindacato di un nuovo benchmark BTP a 7 anni e di un nuovo benchmark BTP€i – titolo indicizzato all’inflazione dell’area euro con esclusione dei prodotti a base di tabacco – a 30 anni.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questi due titoli di stato, come sono andate le emissioni e quali investitori hanno puntato sull’asta dual tranche.

BTP a 7 anni e BTP a 30 anni: le caratteristiche

Il nuovo BTP a 7 anni, con scadenza 15 luglio 2032 e godimento 25 aprile 2025, presenta un tasso annuo del 3,25%, pagato in due cedole semestrali. Il nuovo BTP€i a 30 anni, con scadenza 15 maggio 2056 e godimento 15 novembre 2024, presenta un tasso annuo del 2,55%, pagato in due cedole semestrali.

L’importo emesso per il BTP settennale è stato pari a 8 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,974 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,281%. L’importo emesso del titolo trentennale invece è stato pari a 3 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,268 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 2,601%.

Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA, BofA Securities Europe S.A., Goldman Sachs Bank Europe SE, J.P. Morgan SE, Natixis SA e Société Générale Inv. Banking e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.

Chi ha puntato sui due titoli di stato

Secondo quanto ha reso noto oggi il MEF, hanno partecipato al collocamento del BTP a 7 anni e del BTP€i a 30 anni, rispettivamente, circa 240 e 290 investitori.

La domanda complessiva ha superato i 103 miliardi di euro, di cui oltre 50 miliardi per il BTP settennale ed oltre 53 miliardi per il BTP€i a 30 anni. I fund manager hanno sottoscritto il 35,4% dell’emissione del titolo settennale ed il 37,9% del trentennale, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 42,2% ed il 30% rispettivamente.

Ad acquistare una quota significativa pari al 19,2% dell’emissione per il BTP a 7 anni (dei quali il 14,2% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative, mentre il 5% a fondi pensione e assicurativi) ed il 27,1% per il BTP€i a 30 anni (di cui il 6,7% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative, mentre una quota rilevante del 20,4% a fondi pensione e assicurativi) sono stati gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo.

Agli hedge fund è stato allocato rispettivamente il 3,1% e il 4,9% dell’ammontare complessivo del BTP a 7 anni e del BTP€i a 30 anni.

A livello geografico, i due collocamenti hanno visto una partecipazione straordinariamente diversificata (circa 35 paesi per entrambi i titoli), con un grande interesse da parte degli investitori esteri che hanno sottoscritto una quota pari al 68,7% sul BTP a 7 anni e al 82,6% sul BTP€i a 30 anni, mentre gli investitori domestici hanno sottoscritto rispettivamente il 31,3% e il 17,4%.

Tra gli investitori esteri, la quota più rilevante del collocamento è stata sottoscritta in Europa, in particolare da Regno Unito (15,2% sul 7 anni e 21,7% sul 30 anni), Penisola Iberica (17,5% e 15,9%), Francia (10,1% e 10,6%), Paesi Scandinavi (8% e 14,9%), Germania, Austria e Svizzera (9,2% e 6,5%) e da altri paesi europei (4,8% e 4,9%). Gli investitori nordamericani invece hanno sottoscritto il 2,5% del titolo settennale e l’8% del titolo trentennale mentre la quota residuale dei due collocamenti è stata assegnata ad altri paesi non europei.