Economia

Brexit, “troppo rischioso al momento investire in UK”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La possibilità di una no-deal Brexit, che non può essere esclusa, starebbe allontanando gli investimenti nel Regno Unito: lo ha detto il miliardario Howard Marks, fondatore di Oaktree Capital Management, in un’intervista rilasciata al Financial Times.

“Tendiamo a non scommettere laddove la distribuzione delle probabilità è estremamente ampia, o dove la coda della mano sinistra va via, via, giù” perché non si possono escludere esiti assai negativi, ha detto Marks, “e la Gran Bretagna è quel genere di posto. (…) Il risultato finale della Brexit è qualcosa di sconosciuto al momento. Sono il tipo di persona che pensava che non si sarebbe votato a favore della Brexit. E questo non è il genere di cose che facciamo per i nostri clienti: fare scommesse su alternative binarie fra le quali c’è una differenza abissale”.

Il miliardario ha poi aggiunto di augurarsi che l’accordo con l’Ue possa scongiurare rotture nette, “ma finora non va bene“. La diffidenza di Marks, sottolinea il quotidiano britannico, mostra come gli investitori siano ancora guardinghi nei riguardi del Regno Unito. I termini concreti che guideranno l’uscita del Regno Unito dall’Ue, infatti, sono ancora da definire, con lo spettro non del tutto allontanato di una Brexit senza accordo. Già Eon, Nestlé e Bmw avevano avvertito il governo britannico che fino al momento della chiarezza non investiranno ulteriori risorse nel Paese.

“Ho vissuto in Inghilterra negli ultimi 12 anni a tempo parziale e quindi penso di sapere cosa sta succedendo”, ha auspicato il fondatore di Oaktree, “penso che prevarranno le menti più fredde e faranno un accordo e manterranno basse le barriere al commercio”.

 

Nel frattempo si è svolto a Salisburgo (Austria) un summit dei capi di governo europei che ha affrontato, fra gli altri, anche il tema Brexit; fra i commenti a margine dell’evento emerge come il Chequers Plan abbia avvicinato il Regno Unito all’accordo. Tuttavia non tutte le questioni sembrano risolte: “Le proposte fatte non sono sufficienti per raggiungere un accordo”, ha detto il premier olandese Mark Rutte, sollecitando nuovi step. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk ha definito il mese di ottobre come quello “cruciale” per comprendere l’esito dei negoziati.