Economia

Brexit: studenti italiani in fuga dalla City

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Dopo il nuovo affondo alla premier inglese Theresa May dopo che nella nottata di ieri la Camera dei Comuni ha approvato l’emendamento che di fatto concede al Parlamento il controllo dell’accordo sulla Brexit, sale la tensione in vista del no-deal.

L’incertezza attorno alla Brexit si fa sentire anche sugli studenti italiani che decidono di lasciare le università di Londra e dintorni per trasferirsi in altri capitali europee, Parigi, Barcellona o Amsterdam.

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera nel 2018  gli studenti italiani che si iscrivono alle università inglesi sono scesi del 7-10% e sono stati sostituiti da cinesi e indiani. Secondo dati ancora riservati di un ateneo internazionale, gli studenti universitari in uscita dall’Italia sono passati nel 2011-2017 da poco più di 4 mila a oltre 18 mila.  E se fino al 2016 il Regno Unito era la meta preferita degli italiani, con oltre 12 mila studenti accolti, in crescita del 50% in quattro anni, ora le cose sono notevolmente cambiate.

Certo è che se Londra è sempre stata la meta preferita dagli studenti italiani almeno fino alla Brexit, non è la stessa cosa per gli studenti inglesi. Il nostro Paese è meta ambita da cinesi, indiani, russi, greci e pochissimo dagli studenti inglesi visto che in un anno ne sono arrivati dalla City meno di 400.

Il vantaggio di Londra era l’essere un centro economico e finanziario, di scambi commerciali, il punto di contatto fra Europa e resto del mondo ma con la Brexit tutto svanisce e tale situazione ha ripercussioni anche sugli studenti italiani. Perdendo il primato di centro nevralgico degli affari europei, diventa incerto anche il futuro dell’economia inglese, e quindi diventano meno le probabilità di trovare un’occupazione a Londra e dintorni dopo la laurea.