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Brexit: non è solo fuga da Londra, oltre mille aziende finanziarie traslocano nella City

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Non è solo fuga da Londra, dopo la Brexit. Secondo la società di consulenza finanziaria Bovill, sono oltre 1.000 le società finanziarie dell’UE che stanno pensando di aprire, per la prima volta, uffici nel Regno Unito. Un dato in controtendenza rispetto ai tanti studi pubblicati nei mesi scorsi, che parlavano di migliaia di posti di lavoro a rischio nei servizi finanziari, dopo la Brexit.

Sebbene sia stata prestata molta attenzione al numero di aziende britanniche che trasferiranno o hanno già trasferito personale e operazioni in Europa, è probabile che ci sia anche un consistente movimento nella direzione opposta”, ha affermato Michael Johnson, consulente Bovill alla BBC. “Sono in molti a considerare che Londra continuerà, almeno per un certo periodo, l’unico vero centro finanziario globale d’Europa”.

“Londra rimarrà un centro finanziario globale chiave”

La Financial Conduct Authority (FCA) ha detto di aver ricevuto da 1.500 gestori di fondi, società di pagamento e assicuratori la richiesta per ottenere il permesso di continuare a operare nel Regno Unito. Un segno inequivocabile, fa notare Bovill, che Londra “è destinata a rimanere un centro finanziario globale chiave”.

“Molte di queste aziende europee apriranno uffici per la prima volta, il che è una buona notizia per i professionisti di diversi settori, tra cui avvocati, contabili, consulenti e reclutatori” ha continuato Johnson.

Brexit, Irlanda, Germania e Francia in testa nelle richieste

Dal punto di vista geografico, il maggior numero di richieste proveniva da aziende in Irlanda, Francia e Germania. Nell’elenco figurano circa 230 imprese irlandesi, 186 dalla Francia e 168 dalla Germania. I gruppi dei tre Paesi rappresentano più di un terzo delle 1.476 richieste di autorizzazione a fare affari nel Regno Unito.

“C’è da aspettarsi l’Irlanda in cima alla lista, dato quanto sono interconnesse le economie del Regno Unito e irlandese e la loro forza condivisa nella gestione patrimoniale, una relazione che questi numeri suggeriscono continuerà dopo la Brexit”, ha concluso Johnson.