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Dopo la chiamata Johnson-Merkel: “essenzialmente impossibile un accordo su Brexit”

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L’accordo sulla Brexit fra Regno Unito e Unione Europea è “largamente improbabile, essenzialmente impossibile”: lo ha detto una fonte riservata alla Bbc in seguito alla telefonata fra il primo ministro Boris Johnson e la cancelliera Angela Merkel, dalla quale sarebbero emerse distanze incolmabili fra le posizioni britanniche e quelle di Bruxelles. Nel dettaglio, Merkel avrebbe detto che l’unico modo praticabile per superare l’impasse delle trattative sarebbe, in merito alla cruciale questione del confine irlandese, che la parte Nord del isola restasse permanentemente all’interno dell’unione doganale europea. Ovvero che un pezzo del Regno Unito accetti di aderire alle regole europee sul mercato unico per quanto concerne lo scambio delle merci. Una condizione che di fatto sposterebbe il confine e i controlli doganali fra la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord, all’interno, dunque, dello stesso Regno Unito. Un accordo questo, che sembra politicamente impraticabile per Downing Street.

Secondo la fonte a conoscenza dei fatti, la Germania avrebbe modificato in senso restrittivo le sue precedenti posizioni e rendendo pressoché nulle le possibilità di un’intesa. Nel pacchetto di proposte preparato dal governo britannico, infatti, la permanenza dell’Irlanda del Nord nell’unione doganale sarebbe limitata nel tempo, con scadenza al 2021. I controlli sulle merci, inoltre, sarebbero da effettuare in modo decentralizzato evitando di collocarli sul confine fra la Repubblica e l’Irlanda del Nord.

Il capo negoziatore britannico, David Frost, da questo momento in avanti avrà molte difficoltà a concludere qualcosa, secondo la fonte citata dalla Bbc, per la quale la chiamata di questo martedì mattina sarebbe stata “un momento chiarificatore” in grado di anticipare “che le discussioni a Bruxelles sono vicine alla conclusione”.
Nel frattempo un duro commento sulla politica di Boris Johnson è arrivato dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, secondo il quale il punto cruciale dei negoziati “non è vincere uno stupido scaricabarile”, bensì “il futuro dell’Europa e del Regno Unito.

.@BorisJohnson, what’s at stake is not winning some stupid blame game. At stake is the future of Europe and the UK as well as the security and interests of our people. You don’t want a deal, you don’t want an extension, you don’t want to revoke, quo vadis?

— Donald Tusk (@eucopresident) October 8, 2019